JESI – Saranno le aule della scuola primaria “Gemma Perchi” – in via Musone, a Minonna – e secondaria inferiore “Federico II” – piazzale San Savino – a ospitare, alla riapertura di settembre, le 10 classi che dovranno lasciare la primaria “Martiri della Libertà“, di via Asiago, interessata dai lavori di adeguamento strutturale alle norme di edilizia scolastica che interesseranno tutto l’arco del prossimo anno scolastico.
Sono più di 200 alunni e le 5 classi destinate alla “Perchi”, provvista di mensa, sono quelle del tempo pieno – dalle 8 alle 16 –, mentre alla “Federico II” andranno le altre 5 dell’orario normale o modulo: prime, seconde e terze dalle 8.15 alle 12.45 invece le quarte e le quinte dalle 8.15 alle 13.05.
Gli alunni che usufruiscono dello scuolabus saranno trasportati e riaccompagnati a casa con le stesse modalità già in atto ma saranno da definire gli orari in base al percorso alternativo, considerato che il ponte San Carlo è chiuso al traffico pesante e la “Perchi” si trova sull’altra sponda del fiume Esino.
Per i genitori che si troveranno impossibilitati ad accompagnare i propri figli a scuola presso le due sedi scolastiche sarà attivato un servizio di bus navetta gratuito. Partirà dal parcheggio antistante la scuola “Martiri della Libertà” e sempre lì farà ritorno provenendo dalle scuole a fine lezione.
Per il tempo pieno partenza per la “Perchi” alle 7.40 e ritorno nel pomeriggio alle 16.15.
Per il modulo partenza per la “Federico II” alle 8.05 e ritorno per le prime, seconde e terze alle 12.55 mentre per le quarte e quinte alle 13.15.
È quanto contenuto in una lettera inviata dai Servizi scolastici del Comune ai genitori degli alunni della scuola “Martiri” che, come è noto, sarà oggetto di un intervento finalizzato a mettere in piena sicurezza l’edificio dopo che erano state evidenziate specifiche criticità al temine delle verifiche di vulnerabilità sismica.
Il Miur – Ministero istruzione, università e ricerca – ha concesso un contributo di 572 mila euro mentre altri 100 mila saranno stanziati con risorse di bilancio.
Anche le insegnanti, in tutto una ventina, comprese quelle di sostegno, dovranno spostarsi, almeno quelle che insegnano sia nelle classi di tempo pieno che in quelle dell’orario normale, una decina. Prima si faceva “un salto” da un’aula all’altra, dal prossimo anno scolastico si viaggerà da un plesso all’altro.