Jesi-Fabriano

Jesi: c’è vicolo Fiorenzuola da rifare, accordo con Viva Servizi

Legata dalla tradizione anche al martirio di San Settimio, la zona è stata fino a metà Seicento il cuore delle presenza ebraica in città, con tracce ancora presenti. Ai 91 mila euro del Comune si aggiunge l'intervento su rete idrica e fognaria

Piazzetta Fiorenzuola

JESI – Vicolo e piazzetta Fiorenzuola: per il rifacimento e la riqualificazione dei luoghi che per secoli, fino alla metà del 1600, sono stati quelli della comunità ebraica in città, c’è lo schema di convenzione con Viva Servizi.

L’intervento è atteso da tempo: sul piatto da parte del Comune un progetto di recupero, per una spesa di 91 mila euro, annunciato ma per ora rimasto sulla carta. Non si interverrà solo sul rifacimento della pavimentazione ma anche sui sottoservizi e Viva Servizi parteciperà delle spese per quanto di sua competenza: demolizione della pavimentazione stradale solamente in corrispondenza delle tubazioni idriche e fognarie esistenti; posa delle nuove tubazioni idriche e fognarie comprensive degli allacci; ricoprimento delle tubazioni a regola d’arte fino alla quota di imposta della soletta.

Vicolo Fiorenzuola

«Viva Servizi S.p.A.- spiega la Giunta nell’approvare lo schema di convenzione- ha rappresentato al fine del risanamento generale dell’area  la necessità  di sostituire, in occasione dei lavori di rifacimento della pavimentazione di Vicolo e Piazzetta Fiorenzuola,  la rete idrica, le derivazioni d’utenza, il collettore fognario in muratura con relativo ripristino degli allacci. È opportuno che i lavori, compreso l’intervento di rifacimento e rinnovamento della rete fognaria e dell’acquedotto, vengano progettati, appaltati ed eseguiti congiuntamente alle altre opere di competenza dal Comune di Jesi».

Il progetto di quest’ultimo prevede «il ripristino delle pavimentazioni in selciato acciotolato e cotto site in vicolo e in piazzetta Fiorenzuola. I lavori prevedono l’intera rimozione delle pietre presenti, il rifacimento del sottofondo stradale e dei pozzetti della rete fognaria, l’interramento di cavi adibiti a servizi oggi pendenti lungo le abitazioni e una nuova pavimentazione in pietra sia per il vicolo che per l’omonima piazza». I lavori consisteranno nella rimozione della pavimentazione, con uno scavo di sbancamento per una profondità di circa 35 centimetri, nella posa di stabilizzato calcareo e di manufatti per la raccolta delle acque meteoriche e fognarie, nella realizzazione di una nuova soletta e nella posa della pavimentazione in pietra. «La progettazione definitiva prevede l’uso di un materiale omogeneo tipo acciotolato di fiume locale- spiegano i tecnici- con l’occasione verranno riposizionati, possibilmente sotto la pavimentazione, tutti i cavi adibiti a servizi presenti che molto gravosamente sormontano il portale del ghetto».

Una vista di vicolo Fiorenzuola

L’origine del nome Fiorenzuola risalirebbe ai tempi dell’imperatore Diocleziano: il suo prefetto residente a Jesi, il cui nome era Fiorenzo e il cui palazzo si sarebbe trovato proprio in contrada Fiorenzuola, sarebbe stato colui che fece decapitare San Settimio, oggi Patrono della città. Via Fiorenzuola è interclusa nel piccolo quartiere una volta chiuso da quattro porte: due stradine parallele e una piccola piazzetta con fontanella per l’approvvigionamento dell’acqua, che consentiva agli abitanti di vivere ben protetti dalle mura (oggi via Mura Occidentali), vicini a palazzo della Signoria e alle vie limitrofe adibite al commercio. Per quello che concerne la presenza ebraica a Jesi, la testimonianza più antica risale al 1295. Nel 1535 i fratelli Emanuele e Moisèn Vivantio ottengono il permesso di costruire una sinagoga nella loro abitazione di vicolo Fiorenzuola. Di qui era facile raggiungere l’area delle sepolture ebraiche vicino all’isolato Carducci. Era presente una sinagoga di cui è ancora visibile quello che era il portale d’ingresso, di stile sefardita e adornato di motivi floreali.