JESI – Che fine ha fatto l’acqua nelle vasche di due delle fontane più note, belle e caratteristiche della nostra città?
Dove se n’è andata visto che fino a poco tempo fa zampillava dal monumento a Pergolesi e dalle leonesse e dai tritoni che contornano l’obelisco, in piazza Federico II?
Problemi tecnici e di costi che, sino a questo momento, non hanno ancora trovato adeguata soluzione.
Per quanto attiene la vasca del monumento pergolesiano, tanto “in voga” di questi tempi vista la diatriba insorta sulla sua collocazione rispetto alla riqualificazione dell’omonima piazza, è stata accertata una perdita ma ancora non si sa bene in che punto. La vasca è stagna, non ha problemi, l’inghippo dovrebbe essere nell’impianto di arrivo o sulla griglia di riciclo.
E a subirne le conseguenze maggiori sembrano essere proprio i “poveri” piccioni che almeno, di tanto in tanto, riuscivano a darsi una rinfrescata. Per adesso debbono rinunciarci.
La vasca dell’obelisco, in piazza Federico II, lamenta invece problemi alla pompa tanto è vero che si avvertiva, quando era in funzione, uno strano ronzio. Il flusso dell’acqua è stato interrotto proprio per evitare guai peggiori. Probabilmente si tratta di cuscinetti che si sono usurati impedendo all’acqua di “girare” nel modo giusto.
Inoltre, l’impianto avrebbe bisogno di una adeguata ripulitura degli ugelli, dei tubi e delle canaline che portano il liquido per farlo zampillare dalle leonesse e dai tritoni. C’è una botola di accesso, all’altezza del teatro-studio “Moriconi”, che permette di infilarsi nello stretto cunicolo che gira intorno al monumento dove passano le tubazioni e l’impianto elettrico. E un altro spazio è proprio sotto l’obelisco. Certo, non ci possono entrare tutti, bisognerebbe essere di magra costituzione, ma è attraverso questi passaggi che si può operare per ripulire. Un accesso scomodo, tanto che si è pensato di rifarne un altro all’altezza della fontana, tra una leonessa e l’altra.
Resta il fatto che l’acqua non sgorga più. In questa torrida estate è qualcosa che davvero manca.