JESI – Conferito stamattina al Teatro Pergolesi il Premio Calamandrei a Paolo Grossi, presidente in carica della Corte Costituzionale.
Per celebrare i suoi primi trent’anni di attività, il Calamandrei di Jesi ha consegnato il “Premio del Trentennale” al professor Grossi che ha tenuto una lectio magistralis dal titolo “La Costituzione italiana quale fondamento di una società democratica”. «La coscienza dei cittadini è il prodotto della scuola, ecco perché abbiamo invitato gli studenti» le parole di Gian Franco Berti, presidente del Centro Studi Piero Calamandrei, nato nel 1987 a Jesi. Platea e palchi gremiti di giovani cui il comune di Jesi lo scorso 2 giugno ha donato la Costituzione: «Non è la Costituzione da riformare – ha detto il sindaco Massimo Bacci – La vera riforma per il nostro Paese è etica e morale».
La mattinata è stata tutta per Grossi che con passione e lucidità si è rivolto alle giovani generazioni: «Amate la Costituzione – ha detto ai maturandi – Sono voluto venire a Jesi a tutti i costi per parlare ai ragazzi della nostra Costituzione, come presidente della Corte Costituzionale lo ritengo un dovere». Entrata in vigore il 1 gennaio 1948, essa serba un messaggio formidabile: «Lo Stato deve costruirsi in vista della persona e non viceversa – ha spiegato Grossi – La Costituzione è un breviario per i cittadini, l’emblema di un periodo storico preciso: 139 articoli nati con la fine della dittatura fascista, la fine della monarchia Sabauda e della Seconda Guerra Mondiale. Stavano rientrando dall’esilio illustri intellettuali italiani e c’era tutto da ricostruire, eppure circolavano delle virtù nel popolo italiano: la speranza per andare avanti e il coraggio di farlo. La Corte Costituzionale è la valvola respiratoria dell’ordinamento giuridico italiano – ha concluso Grossi prima di scendere in platea per salutare i ragazzi – Spero che l’ordinamento scolastico faccia conoscere meglio la Costituzione ai ragazzi».