Jesi-Fabriano

Lega blindata ma tutto fila liscio

Trenta i partecipanti al corteo per «Sicurezza e decoro, no al degrado in progress». Robusto schieramento di forze dell'ordine ma nessun disturbo alla manifestazione. In contemporanea visto in città un camion-vela col messaggio «Jesi non si Lega».

Manifestazione della Lega Nord a Jesi

JESI – Trenta persone, dai coordinamenti Lega Nord di Jesi e della provincia, dietro lo striscione «Sicurezza e decoro, no al degrado in progress» del corteo organizzato nel pomeriggio dal partito leghista e dalla sua candidato sindaco, Silvia Gregori, nei quartieri a sud della città: dalla stazione ferroviaria a Porta Valle, passando lungo viale Trieste, e poi fino all’area del centro commerciale Il Torrione. Robusto lo schieramento di forze dell’ordine, fra polizia e carabinieri, a protezione del corteo, dopo gli episodi del marzo di un anno fa quando sulla iniziativa leghista arrivarono i palloncini d’acqua della contromanifestazione di centri sociali e associazioni di sinistra. Questa volta tutto tranquillo, non si è vista ombra di contestazione agli slogan della Lega Nord né da controparti politiche né da alcuna delle tante multietniche presenze che hanno incrociato il corteo in un’area della città a forte presenza di residenti e cittadini immigrati. Presenti Luca Rodolfo Paolini, segretario della Lega Nord Marche, e il consigliere regionale Sandro Zaffiri. Nel corso della manifestazione Paolini ha più volte fatto riferimento a vari episodi di cronaca nera, nazionale e locale, e ha ricordato, proprio nei pressi della zona all’epoca interessata dai fatti, il caso de “l’uomo col machete” che spaventò la città nel settembre 2014. «Jesi non merita questo degrado- hanno gridato a più riprese Paolini e Gregori nel mezzo del piazzale di Porta Valle- basta con l’insicurezza nelle case e in strada». La Lega aveva indetto il corteo contro la «tolleranza dell’amministrazione comunale verso fenomeni quali l’immigrazione irregolare, la prostituzione, spaccio, accattonaggio molesto e gesti di mal costume da parte della comunità Rom che addirittura usufruisce delle fontanelle pubbliche, dove si dissetano anche i nostri bambini, per curare la loro igiene personale».

Sulla manifestazione leghista interviene da sinistra, con una nota, Jesi in Comune: «Equiparare la presenza di comunità di immigrati a concetti quali problematicità, degrado, delinquenza, è semplicemente ignobile. I problemi esistono e vanno affrontati con competenza e razionalità. Facoltà che mancano alla Lega quando parla di rom che si lavano nelle stesse fontane dove bevono i “nostri bambini”. Come antidoto all’intolleranza parteciperemo al torneo di calcetto organizzato dal Centro Culturale Islamico Al Huda e all’inaugurazione della sede dell’Anpi con Carlo Smuraglia nel nome della pace, della solidarietà, per vivere l’accoglienza e l’amicizia».

In contemporanea al corteo leghista, per le strade della città si è visto circolare un camion-vela, con l’immagina del draghetto-pompiere Grisù e il messaggio: «Il razzismo e la paura nuocciono gravemente alla salute e al decoro. Jesi non si Lega. Ci vediamo a Pontida. Festival dell’orgoglio antirazzista e migrante»