JESI – Alla trentesima edizione del “Salone Internazionale del Libro” di Torino, al Lingotto Fiere, in programma sino a lunedì 22 prossimo, oggi, venerdì 19 maggio, c’è stato anche l’appuntamento con lo scrittore e ricercatore sociale jesino Tullio Bugari autore de “L’erba dagli zoccoli“.
Nello stand della Regione Marche c’è stata la lettura di alcuni brani e conversazione alla quale hanno partecipato, insieme a Bugari, anche l’editore Luca Bartoli e Filippo Novello.
“L’erba dagli zoccoli” si compone di 11 storie, accadute in altrettante regioni italiane, che raccontano le lotte contadine che hanno caratterizzato l’ultimo dopoguerra.
«In questa occasione torinese – spiega Bugari – al mio fianco c’è stato anche l’amico Filippo Novello per parlare di uno dei racconti, dedicato alle lotte dei braccianti lucani, al poeta contadino Rocco Scotellaro e al bracciante Giuseppe Novello, padre di Filippo, il quale restò ferito a morte a Montescaglioso, a sud di Matera, il 14 dicembre 1949 e poi spirò tre giorni dopo.»
Sono memorie già condivise, sempre a Torino ma anche a Chivasso, «che in questo racconto particolare fanno parte della storia di vita di Filippo».
Così, grazie a Vydia Editore di Montecassiano, che lo ha pubblicato un anno fa «abbiamo approfittato – sottolinea lo scrittore – della bolgia corale di questa grande kermesse che è il salone del libro per ricavarci un nostro spazio e dedicare, di nuovo insieme, un momento importante alla storia delle lotte contadine».
Dalla sua uscita “L’erba dagli zoccoli” è stato presentato in una trentina di appuntamenti. La prima a Lentella, un paesino abruzzese, nel giorno dell’anniversario di un importante “sciopero a rovescio” avvenuto nel marzo del 1950 dove rimasero uccisi due braccianti.
«Una settimana fa sono stato a Uscerno di Montegallo (Ap) a una festa di primavera dedicata alle popolazioni colpite dal recente terremoto».
In collaborazione con il musicista Silvano Staffolani, poi, sono nate una dozzina di canzoni tratte proprio dalle storie del libro «e abbiamo allestito un “reading concerto”, leggendo e cantando, appunto. Ogni volta ci si è prospettata una situazione diversa – spiega Bugari -, un pretesto per ricordare pagine dimenticate della nostra memoria collettiva e ritrovarne la continuità nelle storie che accadono oggi».