MOIE- “L’arte di raccontare storie”. Questo il titolo dell’incontro con Elisa Mazzoli, formatrice, scrittrice, premio 2018 di Nati per leggere con “Il viaggio di piedino”, che ci sarà questo pomeriggio a Moie. L’appuntamento, promosso dall’amministrazione comunale e dalla biblioteca La Fornace, è alle ore 17 di oggi, nella scuola primaria “Martin Luther King” a Moie. La scrittrice svelerà al pubblico il suo modo di utilizzare i libri e la mediazione narrativa per la lettura a voce alta. Parlerà di come tenere desta l’attenzione dei bambini “muovendo le storie”, come trovare libri e storie alleati per ogni tappa evolutiva del bambino da zero a sei anni, quale accoglienza e ritualità riservare al momento della lettura individuale e di gruppo, quale attitudine e strategia predisporre per progetti di lettura. «Mettiamoci in gioco con il sorriso e la consapevolezza – suggerisce Mazzoli – che la lettura non è una prova d’attore ma d’amore».
Mazzoli, scrivere e leggere per e con i bambini. Perchè?
«Da bambina avevo la passione per la lettura e per la scrittura. Quella a scrivere per i bambini non è stata una scelta che ho fatto di punto in bianco da adulta, ma una passione, una necessità interiore. Scrivo anche per adulti su come stare insieme ai bambini utilizzando le storie e rispettandoli. L’adulto in tutto questo si deve fare piccino in due sensi: utilizzando e allenando “l’orecchio acerbo” sempre in ascolto dell’infanzia di cui ci parlava Gianni Rodari, e facendosi quasi da parte, non mettendo in luce se stesso ma mettendo in luce il bambino».
Libri di carta e libri digitali…cosa ne pensa?
«Non c’è paragone. Uno fa bene ai bambini e uno no… vi lascio indovinare quale!»
Chi viene ai suoi incontro? Le domade più frequenti? Quali le difficoltà che gli adulti incontrano nel “raccontare” ai più piccoli?
«Condivido le mie storie con i bambini e con gli adulti che li accompagnano nella lettura e nella vita. I bambini più che domande danno risposte, idee, risate. Gli adulti capiscono che sono semplicemente un’autrice e narratrice e si fanno dare qualche spunto su, come rendere il momento della lettura insieme più piacevole, senza ansie da prestazione ma con il giusto impegno: la lettura non è una prova d’attore ma una prova d’amore».