JEIS – Aveva ottenuto la licenza per effettuare corse con il suo taxi in un Comune della Vallesina, ma di fatto lavorava esclusivamente su un altro territorio, quello di Jesi, dove lavorano altri taxisti e dove, a causa del Covid e dell’annullamento degli eventi, c’è stato un vero e proprio crollo delle richieste e del lavoro.
Della problematica ci eravamo occupati, raccogliendo il malumore dei taxisti jesini di base al capolinea della Stazione ferroviaria, esasperati per il comportamento poco etico del loro collega. Ora, dopo troppo tempo di sopportazione, è scattata la multa. Ma anche un avvertimento: la polizia locale ha emesso un verbale nei confronti del tassista che aveva la licenza di un altro Comune ma che è stato riscontrato esercitare l’attività esclusivamente nel territorio di Jesi.
La violazione, di modesto importo (86 euro), è però accompagnata con una segnalazione all’autorità che ha rilasciato la licenza. E qualora la violazione sia reiterata si procederà alla sospensione della medesima. L’intervento ha fatto seguito a uno specifico esposto presentato in Prefettura. Una soluzione forse estrema, ma necessaria per tutelare il lavoro di tutti in un momento delicatissimo in cui le difficoltà anche per questa categoria di lavoratori, sono davvero molteplici.