JESI – L’arte orafa diventa una bandiera che il comune di Jesi porta anche nella città gemellata di Waiblingen attraverso una collezione.
Collezione che è frutto del lavoro di insegnanti e studenti del liceo artistico “Mannucci”, con la quale hanno partecipato alla seconda edizione, 2017, del concorso nazionale “Arte orafa e formazione“, che verrà esposta proprio a Waiblingen, per due giorni, in occasione del raduno, dal 15 al 19 giugno prossimi, di tutte le città gemellate con la città tedesca. Tra le quali, naturalmente, c’è anche Jesi.
Oltre a questa collezione che ha visto la luce lo scorso anno, ci sarà pure il Falco di Federico II, un prototipo divenuto, poi, manufatto, realizzato sotto la guida del professor Maurizio Catani, docente delle discipline progettuali per il design.
Un gioiello «che ci proponiamo possa divenire un ambasciatore dell’appartenenza federiciana. Verrà, infatti, proposto – afferma l’assessore Luca Butini in sede di presentazione dell’evento – come elemento caratterizzante dell’artigianto orafo delle città federiciane, e Jesi è tra queste. Nulla vieta che possa essere successivamente esportato come idea progettuale in quanto il Liceo Artistico rinuncia alla proprietà intellettuale donandola alla nostra città che se ne fa portabandiera».
«Alcuni artigiani orafi presenti parteciparono allora al progetto e ho proposto loro che divenga un prodotto artigianale tipico – sottolinea Sergio Fiorentini dell’agenzia “Art&Work” – eseguito esclusivamente a Jesi nel rispetto dei canoni progettuali del “Mannucci”, canoni che ribaditi puntualmente, conferiranno nel tempo riconoscibilità al prodotto con il quale la città rende omaggio all’imperatore».
Della delegazione comunale in partenza venerdì 15 faranno parte l’assessore Paola Lenti, il consigliere Pino Gullace, Romina Quarchioni per il polo culturale, Federica Micheli per l’ufficio turismo. Ci saranno anche i musicisti della Banda di Moie di Maiolati Spontini e lo scultore – professore Massimo Ippoliti.
«Io porterò le opere della collezione – spiega Ippoliti – e il Falco di Federico II, il gioiello progettato e realizzato con i ragazzi del nostro “Mannucci”, modello che può essere realizzato sia con materiale povero, per essere un gadget, che nobile. Questa idea potrebbe diventare un “Made in Jesi“, mantenendo nella produzione i canoni “dettati” dal Liceo Artistico».
Il concorso “Arte orafa e formazione”, bandito dal comune di Jesi e a cura dell’agenzia per i servizi della moda “Art&Work”, è in corso di svolgimento. La prima fase, con la selezione delle dieci collezioni, opera di altrettanti istituti scolastici, si è conclusa alla fine di febbraio. La commissione è composta da sette orafi jesini – Gentili, Marchegiani, Qirat di Bianchelli, Vanità di Romanu, Bizzarri, Catalani -, del territorio regionale – Senigallia, Ancona, Fossombrone, Pesaro -, e Simona Cardinali della Pinacoteca.
«Ed è una soddisfazione – sostiene ancora Butini – vedere che alcune città ritornano, come Anzio, Cagliari, Firenze, Valenza, capitale dell’oro in Italia, la quale è presente con due istituti scolastici a significare il valore di questa rassegna, che si concluderà il 14 e 15 settembre con le valutazioni finali da parte della stessa commissione e la premiazione attraverso una sfilata di moda aperta al pubblico».