È caccia al like su twitter per la banconota realizzata dagli studenti della 3C dell’Istituto Statale “Federico II” di Jesi in corsa per il Premio Social all’interno del Premio nazionale “Inventiamo una banconota” 2022/2023 di Banca d’Italia. La competizione tra scuole di tutta Italia – quest’anno in gara 1144 progetti – premierà il 19 maggio anche le prime 9 banconote non ammesse alla finalissima, tra cui appunto Jesi, che per un soffio non ha centrato l’obiettivo più ambito.
La scuola a cui appartiene il bozzetto più votato attraverso i like riceverà un premio di 2.500 euro per lo sviluppo delle attività didattiche. È possibile votare fino alle ore 15 del 18 maggio. Il disegno più votato sarà annunciato durante la finale del 19 maggio e in seguito sul sito ufficiale del Premio “Inventiamo una banconota”. Banca d’Italia.
In lizza per il Premio Social sono nove banconote selezionate da una giuria tecnica di Banca Italia tra tutte le classi di scuole primarie, secondarie di primo e di secondo grado che hanno partecipato alla decima edizione del Premio “Inventiamo una banconota”, realizzando un bozzetto immaginario sul tema “Il grande caldo, il grande freddo: le risorse della Terra non sono infinite”. Nella competizione su Twitter, la banconota jesina è in gara contro quelle elaborate da altre 8 scuole di vario ordine e grado, a Taverna (Catanzaro), Albino (Bergamo), Milano, Visciano (Napoli), Sansepolcro (Arezzo), Tivoli (Roma), Erbezzo (Verona), Manduria (Taranto).
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Per l’IC Federico II di Jesi, la soddisfazione è doppia. Con il suo progetto si è imposta all’attenzione di Banca d’Italia, superando le selezioni di due differenti giurie.
La prima fase di selezione si è svolta a livello decentrato, per aggregati regionali. Sei giurie, presso le sedi della Banca d’Italia di Genova, Trento, Ancona, Roma, Napoli e Palermo hanno esaminato i bozzetti presentati dalle scuole del loro territorio e hanno ammesso alla successiva fase di selezione 54 bozzetti. Le 54 scuole, tra cui Jesi, sono state premiate in questa fase con duemila euro ciascuna, a supporto alle attività didattiche; tra le marchigiane si sono affermate due scuole primarie (l’istituto comprensivo “Da Vinci Ungaretti” di Fermo e l’Ic “Ugo Betti” di Camerino), due secondarie di primo grado (Ic “Federico II” di Jesi e Ic “Enrico Fermi” di Mondolfo), e due secondarie di secondo grado (il Liceo Classico “Francesco Stelluti” di Fabriano e l’istituto di istruzione superiore “Merloni Miliani” di Fabriano).
La seconda fase di selezione è stata poi affidata a una giuria di esperti del Servizio Banconote della Banca d’Italia, che ha esaminato i 54 bozzetti scelti dalle giurie locali e i 7 bozzetti provenienti da scuole italiane all’estero e scelto le 9 classi finaliste. La banconota jesina non è entrata nella finalissima per un soffio, ma ha ora la possibilità di vincere la sezione “Social” grazie ai like su twitter.
Il premio per la scuola “Inventiamo una banconota” è nato 10 anni fa per coinvolgere gli studenti delle scuole primarie e delle secondarie di primo e secondo grado in un progetto interdisciplinare, integrato nella programmazione didattica, consistente nella realizzazione di un bozzetto di una banconota “immaginaria”. Gli studenti coinvolti nel progetto, sotto la guida dei docenti, hanno approfondito le proprie conoscenze sull’attività di progettazione delle banconote, considerate quale veicolo di trasmissione di messaggi e di valori e non solo come mero segno monetario. Per l’anno scolastico 2022-2023, il tema del Premio è stato “Il grande caldo, il grande freddo: le risorse della Terra non sono infinite“.
Su questo tema, gli studenti della 3C della “Federico II” di Jesi hanno costruito una banconota dal titolo “Transizione verde: una svolta che non può attendere”. Gli elementi che compongono l’opera sono quelli classici della Dea Bendata, della Bilancia e della piazza della “Città Ideale”, tra le opere più celebri del Rinascimento, conservata presso la Galleria Nazionale delle Marche ad Urbino. E come spiegano i ragazzi nella nota alla banconota, “la bilancia della Dea Bendata mantiene l’equilibrio tra energia sociale e innovazioni sostenibili. Un nuovo Umanesimo economico nella futura Città Ideale”. Nella sezione superiore della banconota, sono i simboli dell’economia circolare, dell’energia pulita, del rispetto della natura.