Jesi-Fabriano

Lindita Elezi si candida alle elezioni regionali con la Lega Salvini per le Marche

Sanità e assistenza, lavoro e welfare, ambiente e territorio, economia e piccole imprese, ricostruzione al centro del suo impegno politico. «Sono convinta che si possa cambiare iniziando dalla gente comune», dice la politica jesina

Lindita Elezi

JESI – Sanità, lavoro, ricostruzione post sisma e sostenibilità. Questi gli obiettivi nero su bianco dell’impegno di Lindita Elezi che si candida alle elezioni regionali con la Lega Salvini per le Marche.

Lindita Elezi, detta “Linda”, nata nel 1971, sposata con due figli, lavora all’Asur Marche Area Vasta 2 di Jesi – Dipartimento di Prevenzione come infermiera. Così spiega la sua candidatura: «Lo faccio perchè occorre avere il coraggio di cambiare a favore dei cittadini. È stato sempre il senso del mio impegno politico. E ho trovato nella Lega attenzione ai temi del Civismo che da sempre mi contraddistinguono. La Lega mi ha dato ampio spazio e libertà per rappresentare gli interessi degli italiani».

A Jesi ha partecipato alla Lista Civica formata da cittadini indipendenti, Patto per Jesi, che è stata largamente votata e per due anni ha svolto la funzione di capogruppo al consiglio comunale. «Sono convinta che si possa cambiare iniziando dalla gente comune e dai cittadini di base. Artigiani, commercianti, imprenditori e professionisti, pensionati, giovani, minori e disabili, in una sola parola gli italiani», spiega.

Dal 2015 è Commissaria per le Pari Opportunità della Regione Marche, una carica che l’ha spinto in prima fila nella promozione della condizione femminile sul lavoro e nella vita privata. «Mi sono battuta per l’assunzione di persone disabili all’Asur, anche se gli amministratori non hanno mai voluto dare spazio a questa inziativa. Il mio è un impegno ad essere vicina alla gente comune», dice.

Sanità e assistenza, lavoro e welfare, ambiente e territorio, economia e piccole imprese, ricostruzione al centro del suo impegno politico. «Su questi temi i cittadini mi chiedono maggiore impegno e determinazione. Le istituzioni sono state molto lontane dalla realtà di tutti i giorni e non sono partiti dai problemi della gente. «Sulla sanità punta a reintegrare quei servizi che negli ultimi anni sono stati chiusi. Le strutture sanitarie sono state tagliate per motivi economici che si sono trasformati in mancanza di risposte. Penso a Jesi, Fabriano, Chiaravalle e Senigallia e tanti centri dell’entroterra che si sono visti chiudere i servizi. Le liste d’attesa che si prolungano in tempi vergognosamente lunghi. La logica della centralizzazione non porta risparmi, ma solo disservizi».

GLI ALTRI PUNTI DEL PROGRAMMA
Lavoro e Welfare: i piccoli imprenditori, gli artigiani, gli operatori del turismo sono in grave difficoltà. Ora con il covid rischiamo di perdere una parte importante del lavoro. La Regione è lontana dai loro bisogni e finora non ha dato risposte.

Territorio: basta con il consumo di suolo, occorre riqualificare i centri urbani e creare un nuovo equilibrio con tutto il territorio.

Sisma e Ricostruzione: occorre sburocratizzare, responsabilizzare i tecnici che dovrebbero avere più poteri e velocizzare le decisioni. Il nostro entroterra, dopo il sisma, si è spopolato e il tessuto sociale rischia di non essere più ricostruito. «Si tratta di una ferita che dobbiamo subito colmare».