JESI – Valorizzare i terreni messi a disposizione dalla diocesi, da enti pubblici e privati, per favorire l’inserimento lavorativo di soggetti svantaggiati o in difficoltà economica.
Questo l’obiettivo dell’Orto del Sorriso, progetto della Caritas parrocchiale di San Giuseppe (la titolarità è passata a Caritas diocesana e Fondazione Padre Oscar) finanziato tre anni fa con l’8Xmille che ha trovato sede in via Calabria, al civico 47. A presentare questa realtà oggi, 30 ottobre, sono stati Marco D’Aurizio, direttore della Caritas diocesana, Matteo Donati del gruppo tecnico di lavoro, Carlo Bellocchi per la cooperativa Odòs e qualche lavoratore. Nell’ultimo anno, l’ingresso della cooperativa Odòs ha chiuso il cerchio dal punto di vista amministrativo ma non l’dea di mantenere sempre l’anima sociale del progetto: «Il passo da fare è creare una cooperativa adatta: cerchiamo persone che vogliano scommettere su questa realtà – ha detto D’Aurizio – Il posto fisso è ormai un miraggio degli anni Ottanta, cerchiamo persone che vogliano mettersi in gioco. L’orto non deve portare solo introiti ma deve integrare, fare rete e dare una speranza a quelli che nel territorio l’hanno persa. Per fare il bene bisogna farlo bene».
«Una realtà non ancora autofinanziata – ha aggiunto Donati – nata per far lavorare le persone: tre anni fa l’avvio del progetto che già nel secondo anno ha fatturato il triplo dell’anno precedente, e nel terzo anno in soli sei mesi ha incassato il totale dell’anno precedente»
Circa 2 gli ettari che l’Orto gestisce in comodato d’uso gratuito. Oltre all’acqusito di colture di stagione e ortaggi a chilometro zero, senza l’utilizzo di prodotti chimici, l’Orto del Sorriso ha visto il coinvolgimento di 19 persone: tre i dipendenti, di cui un agricoltore con contratto annuale e due persone con contratti a chiamata, quattro i tirocini di inclusione sociale di cui due in corso e due terminati dai soggetti interessati che hanno trovato occupazione, due tirocini formativi, sei i lavori socialmente utili, quattro i percorsi educativi con i minori.
L’orto didattico complessivamente ha accolto 181 ragazzi, sette scolaresche, tre gruppi scout, due centri estivi e un campo di lavoro ma anche cene sociali per un clientela in continua crescita tra ristoratori e cittadini che scelgono questa opzione per fare la spesa. Tra i partner ci sono il Centro per l’Impiego, l’Asp 9, il Tribunale di Ancona, il Gus, il Sert, l’Irs l’Aurora e la Coos Marche. Fondamentale il contributo di Ramsey, un contadino originario del Maroccho che aiuta nella coltivazione degli ortaggi.
L’occasione anche per ricordare l’inaugurazione della sede della Caritas jesina il 9 novembre dalle 17, con il cardinale Montenegro e altri ospiti che illustreranno la realtà dei canali umanitari dal’Etiopia.