JESI – «Abbiamo vissuto quasi tutta la nostra vita insieme, c’era un legame molto stretto come possono avere due fratelli, due persone che a un certo punto della loro vita si sono separate calcisticamente ma quando due sono amici sono amici per sempre». Così il commissario tecnico della Nazionale azzurra Roberto Mancini, in una intervista alla Figc, parla del rapporto con Gianluca Vialli, nel momento del grande dolore per la scomparsa dell’amico di una vita, dalla Sampdoria all’azzurro.
«Speravo che accadesse qualcosa, speravo in un miracolo sinceramente – dice Mancini nell’intervista – l’ultima volta che ci siamo visti, abbiamo parlato, abbiamo scherzato, era sempre di buonumore come al solito. Questo un po’ ti risolleva. Mi ha fatto piacere vederlo che era di buonumore. Luca era questo, un ragazzo gioioso, sempre allegro, l’ho visto pochissime volte arrabbiato. Va ricordato così, per quello che era realmente, molto vivo in tutti i sensi. A lui farebbe piacere che lo ricordiamo per quello che realmente è, oltre che un grande calciatore, un grande professionista per tutti noi, un ragazzo allegro, giovane, cui piaceva la vita».