JESI – Ha tenuto con il fiato sospeso la città per ore la scomparsa dello jesino Gino Bravi (leggi l’articolo). Una vicenda finita in tragedia, con il ritrovamento senza vita del corpo questa notte in una vasca dell’impianto di depurazione al Ponte della Barchetta (leggi l’articolo). Bravi non era tornato a casa da domenica 2 dicembre. I familiari lo aspettavano per la cena. Nel quartiere di Borgo Minonna la notizia del ritrovamento del corpo dell’83enne è circolata rapidamente: «Camminava molto – raccontano i residenti della zona – Faceva spesso a piedi lo stesso giro: da casa sua arrivava al Campo Boario per giocare a bocce». «Frequentava poco il bar – spiegano dal circolo Arci, luogo d’incontro nel quartiere – La famiglia è conosciuta e benvoluta, siamo molto dispiaciuti».
Gino Bravi viveva con il fratello che guidava i pulmini per il comune, entrambi in pensione: «Persona molto abitudinaria e tranquilla. Capitava di vedersi alle funzioni religiose. Camminava molto a piedi, faceva lunghe passeggiate per andare a giocare a bocce». In molti si stringono al dolore dei familiari dell’uomo scomparso da casa domenica scorsa.
Da allora la macchina delle ricerche ha lavorato senza sosta: il quadro però si è fatto più chiaro solo nella giornata di ieri quando lo jesino è stato immortalato dalle telecamere dell’impianto di depurazione della Multiservizi, ora Viva Servizi, in prossimità del Ponte della Barchetta. Qui si sono concentrate le ricerche e questa notte i sommozzatori dei vigili del fuoco hanno rinvenuto il suo corpo.