MAIOLATI SPONTINI Il Comune di Maiolati Spontini ha accolto l’invito della sezione Fai di Jesi a sostenere come “Luogo del cuore” l’antica farmacia dell’Ospedale Fatebenefratelli di Jesi e partecipa con il proprio voto al censimento aperto fino al 15 dicembre prossimo sul sito https://www.fondoambiente.it/il-fai/grandi-campagne/i-luoghi-del-cuore, invitando i cittadini a condividere la proposta.
«Luogo storico della salute, oggi ha un alto valore simbolico – osserva il sindaco Tiziano Consoli – oltre che storico e artistico. Dedichiamo questo gesto a tutti gli operatori sanitari e ai farmacisti del nostro territorio, che in questo periodo rappresentano i nostri punti di riferimento. Stanno svolgendo il loro lavoro negli ospedali, nelle case di riposo e nelle residenze protette, spesso sottoposti a turni di lavoro impegnativi ed in condizioni davvero difficili. All’inizio della pandemia e fino a quando l’emergenza non sarà terminata rappresentano un riferimento essenziale per la salute collettiva, e la gratitudine che meritano va espressa anche con gesti simbolici come questo».
Risponde all’appello del Fai anche Vincenzo Moretti, dirigente scolastico dell’Istituto Comprensivo “Carlo Urbani” e diventa anche lui sostenitore del progetto. «Lavoro in questa scuola dall’inizio dell’anno scolastico, vengo dall’Abruzzo ed ora vivo a Jesi. Proprio in questa città è stato intitolato il nuovo ospedale a Carlo Urbani e, a Moie, l’istituto che dirigo. In questo momento storico il valore del medico-eroe è riferimento ideale per tutti, anche per gli studenti delle nostre scuole. Ci richiama al valore primario della salute, della cura e dell’attenzione ai più fragili. Ci ricorda il percorso storico-scientifico, con i suoi princìpi teorici e tecnici della preparazione e distribuzione dei medicinali, le competenze chimiche e biologiche, il concetto di erogazione dei farmaci nella storia».
E proprio tutto questo racconta l’antica farmacia dell’Ospedale Fatebenefratelli di Jesi, che sorge in corso Matteotti, edificata nel 1757 insieme all’ospedale voluto dal vescovo Fonseca e da lui affidato alla Confraternita. Oggi è chiusa così come il nosocomio, trasferito nella nuova struttura nel 2015.
Conserva gli arredi settecenteschi originari in legno, alcuni dotati di meccanismi segreti per nascondere i preparati più preziosi. Oggi è ancora intatta la bellezza e il fascino di questa antica spezieria, che merita di essere conservata e ripristinata, così come l’edificio che la ospita. Una testimonianza preziosa di saggezza e impegno, di cultura e arte di quanti hanno svolto il prezioso servizio della cura, oggi più che mai da valorizzare con la conservazione e con la memoria.