SAN PAOLO DI JESI- Il mondo del tango argentino piange la scomparsa improvvisa di Angelo Zannotti, 58 anni, di San Paolo di Jesi, agronomo della Regione Marche.
L’uomo, con un passato anche come assessore comunale, abitava solo. Tradito da un malore improvviso che lo ha colto ieri – 25 aprile – a ridosso dell’ora di pranzo, ogni disperato tentativo di soccorso si è rivelato purtroppo inutile. A lanciare l’allarme un amico con cui Angelo doveva incontrarsi per pranzo. Non vedendolo arrivare e non riuscendo a contattarlo al telefono, ha chiamato i soccorsi, ma era già tardi.
Il suo grande cuore gentile aveva smesso di battere per sempre. La salma è stata trasferita alla Casa del Commiato di Bondoni, già nella giornata di oggi sarà possibile partecipare alla camera ardente. L’ultimo addio, domani, martedì 27 aprile, alle 15,30 nella chiesa parrocchiale di San Paolo di Jesi, dove la comunità si stringerà con commozione ai fratelli Luciano, Graziano e Graziella, ai parenti e ai nipoti. Al termine della cerimonia funebre, la salma sarà cremata e le ceneri tumulate nel cimitero comunale di San Paolo di Jesi. Lutto in tutta la comunità ma anche nel mondo del tango, dove Angelo era apprezzato maestro.
Agronomo ed ex assessore comunale all’Agricoltura e alle Attività produttive con il sindaco Barcaglioni, Angelo Zannotti si era fatto promotore di interessanti progetti culturali per la divulgazione della conoscenza della produzione della visciola tra i giovani. Tante le collaborazioni con le scuole e la Pro loco anche nell’ambito della tradizionale “Festa del vi’ de visciola”.
Dal 2000 al 2006 aveva anche guidato il gruppo Colonnara di Cupramontana come presidente e amministratore delegato. Tante le competenze professionali che gli avevano permesso di collaborare con importanti aziende e realtà del territorio per gli aspetti ambientali. Appassionato di camminate, di cucina e di natura, Zannotti viene ricordato dagli ex allievi di tango come «una persona di grande cortesia e educazione, semplice, gentile e diretto». Una scomparsa che lascia un grande vuoto in quanti lo conoscevano e apprezzavano.