JESI – “Divieto di utilizzare il nome e il simbolo del Movimento 5 Stelle in assenza di un “portavoce” eletto”. I regolamenti interni dei pentastellati, sottolineati perentoriamente dalla deputata Donatella Agostinelli al gruppo jesino a seguito dello scontro verbale dei giorni scorsi, parlano chiaro. Ma ciò non vale, ovviamente, per le prese di posizione personali. Ed è ciò che sta accadendo.
La parlamentare del M5S si è scagliata contro Massimo Gianangeli, ex capogruppo del movimento a Jesi nonché fra i fondatori, incolpandolo sostanzialmente del pessimo risultato elettorale e delle dimissioni dall’aula consiliare del candidato sindaco, Luca Bertini. Immediata è arrivata la replica da parte dello stesso movimento cittadino, che ad oggi, tuttavia – ha evidenziato l’onorevole jesina – non è autorizzato ad usare nome e logo (non essendo rappresentato da nessuno nelle istituzioni cittadine in quanto la surroga di Bertini con Claudia Lancioni avverrà ufficialmente solo domani ndr.).
Una diatriba alla quale gli esponenti locali del M5S hanno deciso di rispondere singolarmente, in modo da eludere le norme interne che vietano, appunto, l’uso del simbolo M5S. In che modo? Con il pulsante “condividi” di Facebook. «A onor di trasparenza – si legge nel post visibile su Facebook, già sulle pagine personali dei candidati di lista e di simpatizzanti -, chiedo che i rappresentanti regionali si facciano fautori per la pubblicazione della chat whatsapp, nata in campagna elettorale, tra i candidati sindaco, nella quale erano presenti anche i parlamentari marchigiani. Vogliamo capire come è stata gestita, chi ha deciso i vari passaggi dei big e se ci sono state discriminazioni verso alcuni Comuni». Una presa di posizione che termina con due hashtag: “#DonatellaPubblicaLaChat” e “#PatriziaPubblicaLaChat”.
Fra i membri della lista e i simpatizzanti del M5S di Jesi sta girando anche un altro post, più articolato, dove si spiega che «la surroga in seno al Consiglio Comunale di Claudia Lancioni è stata notificata già venerdì 7 Luglio e l’accettazione della stessa è rimbalzata sulla stampa il medesimo giorno». È molto probabile che la diatriba proseguirà anche nei prossimi giorni.