CASTELPLANIO –
Il procuratore generale aveva chiesto l’aggravamento della posizione della ragazza, che avrebbe dovuto rispondere di omicidio volontario con dolo eventuale in concorso con Rajab visto che Maddalena si sarebbe potuta salvare se solo i due imputati avessero tempestivamente chiamato il 118. Ma questa mattina la sentenza dei giudici della Corte d’Assise ha ribaltato le posizioni, alleggerendo quella del pusher e aggravando quella di Kaoula. Sono state anche riqualificate le accuse. Rajab, così anche Kaoula, sono stati condannati per omicidio colposo. Ma mentre il pusher siriano, condannato a 4 anni e sei mesi di reclusione, torna libero, per Kaoula la pena aumenta da 2 a 3 anni di reclusione. Nel processo per la morte di Maddalena si erano anche costituti parte civile la madre e il fratello della vittima, cui andrà un risarcimento di 130mila euro complessivi.