Jesi-Fabriano

Madri che lottano per riprendersi la vita: la festa della mamma alla comunità Oikos – VIDEO

Donne con un passato difficile che devono ricucire il rapporto con i propri figli. E bambini che vogliono le loro mamme sorridenti e sicure. Le loro voci

JESI – Madre è l’altro nome di Dio sulle bocche e sui cuori di tutti i nostri figli. Le madri rinate che incontriamo in una delle comunità educative dell’Oikos di Jesi vivono in modo speciale la festa a loro dedicata. La comunità gestita dall’Oikos, ospita minori vittime di maltrattamento, a rischio trascuratezza, violenza, allontanati dalle proprie famiglie dal Tribunale per i Minorenni. Poi ci sono le mamme, alcune con problematiche di tossicodipendenza che seguono un progetto educativo individualizzato in collaborazione con l’Area Dipendenze Patologiche. Per loro, la festa della mamma ha un significato molto importante.

«Questa è la seconda festa della mamma che festeggio qui – dice Gloria, seguita a vista dal figlioletto che osserva curioso la sua mamma ai nostri microfoni – il mio percorso è quasi finito, è stata dura ma adesso ho consapevolezze nuove. Nella mia vita non ho avuto regole, ho avuto delle difficoltà. Entrare in struttura mi ha fatto capire l’importanza della protezione da dare a un bambino. Le regole che ci fanno sbuffare sono invece quelle che servono, ci sono perché si vuole bene, ci aiutano a crescere. Il momento più difficile per me, è stato fare i conti con me stessa, con i miei errori e il mio passato: ragionare e rielaborare gli sbagli per non rifarli più e imparare a volermi bene».

Per Helga, anche lei ormai prossima a uscire dalla struttura e riappropriarsi della sua vita, è davvero un giorno di festa oggi. Il giorno in cui festeggia la ritrovata mamma che è per i suoi figli. «Oggi auguro a me stessa di avere molta più forza rispetto al passato e di essere una donna più decisa – dice Helga – Oggi sono molto più forte, sicura di me stessa. Quando uscirò sono certa che mi aspetta una vita nuova insieme a loro».

Alle mamme coinvolte nel progetto genitoriale, viene garantito un servizio di sostegno alla genitorialità sia sotto l’aspetto pratico dell’accudimento del minore sia relazionale, attraverso la rielaborazione della propria storia personale con l’ausilio di strumenti psicologici ed educativi specifici. «È fondamentale aiutare queste donne, non lasciarle sole. Accogliamo nuclei familiari di donne con bambini che vivono momenti di vita di grande difficoltà – spiega la referente clinica dell’Oikos, Vissia Carnevali – facciamo con loro un pezzetto di vita che è un percorso di cura con lo scopo di riallacciare la genitorialità che era stata messa in crisi».