La vita e l’opera del compositore e musicista maiolatese con lo sguardo della memoria e dell’amore per le sue radici. Viene diffuso oggi, sui canali social del Comune, il video dedicato a Gaspare Spontini, dal titolo “Memorie e luoghi spontiniani”, realizzato dallo Studio Maurizio Paradisi. È l’omaggio dell’Amministrazione comunale al grande compositore nell’anniversario della dichiarazione, con Regio Decreto del 6 aprile del 1924, della sua casa natale a monumento nazionale.
Nel documentario si narra la sua vita dedicata alla musica e la sua musica dedicata al bene dei più fragili, alla bellezza e all’armonia. I luoghi spontiniani sono il filo che lega passato, presente e futuro, in un percorso di cura e di valorizzazione della figura del Maestro. «La casa natale, in particolare, danneggiata dal sisma del 2016 – ricordano il sindaco Tiziano Consoli e l’assessore ai Lavori pubblici Mario Pastori – necessita di urgenti e importanti lavori di restauro e miglioramento sismico. L’Amministrazione comunale ha affidato l’incarico all’architetto Massimo Fiori per il progetto e si procederà in tempi celeri alla trasmissione dell’elaborato all’ufficio speciale per la ricostruzione delle Marche».
La casa natale di Spontini si trova fuori dal castello ed è l’ultima dell’abitato di Maiolati, oltre la Porta Occidentale. La piccola abitazione è rimasta intatta, anche se priva del suo arredamento. Su volontà dell’Amministrazione, il progetto di recupero dovrà prevedere la riqualificazione funzionale sia della casa natale, appunto, sia di quella attigua, che costituiranno un unico complesso architettonico-culturale Spontiniano, con l’adiacente piccolo parco, e che comprenderà, oltre alla zona museale, anche un Centro di studi e ricerche che dovranno “dialogare tra loro” utilizzando le tecnologie informatiche, a partire dalla creazione di archivi digitali e dall’utilizzo delle comunicazioni multimediali per la divulgazione e l’implementazione dei servizi.
Ad oggi, l’abitazione è costituita da un piano terreno, dove si trovava la stalla per gli animali, e da un primo piano con due soli locali: la cucina, dominata da un grande camino, e la camera. Unici arredi superstiti sono un baule e un banchetto da ciabattino (professione del padre Giovan Battista) e qualche attrezzo del mestiere. La semplicità della casa è una tangibile testimonianza delle umili condizioni di vita della famiglia Spontini, che comunque non era delle più misere. Di fianco all’abitazione, al centro di un giardino alberato, è posto un busto in bronzo del Maestro, copia di quello del Pradier che si conserva presso il Teatro Pergolesi di Jesi.
«In linea generale i criteri dell’intervento proposto – spiega l’architetto Massimo Fiori – verranno ricondotti soprattutto alla filosofia del restauro conservativo e filologico, utilizzando anche, nella specificità del caso trattato, i concetti del restauro storico di tradizione. Gli studi e le analisi possibili in corso d’opera, potranno ancor meglio indirizzare le opere proposte verso un restauro prettamente di tipo scientifico, tendendo così a completare l’insieme delle attenzioni da prestare in sede esecutiva per l’adeguato recupero di questo particolare manufatto. Per il rilancio della memoria di Gaspare Spontini, importante potrà essere, in una seconda fase (con altri finanziamenti che la ricostruzione post-sismica non comprende), anche un nuovo uso e allestimento delle zone esterne, che in primo luogo andranno salvaguardate anche nei loro aspetti ambientali e paesaggistici ».