Jesi-Fabriano

Maiolati Spontini: tentato omicidio, sotto interrogatorio un uomo – VIDEO

I militari sono al lavoro per far luce sui fatti accaduti in una abitazione in via Marche dove un 45enne ha accoltellato la moglie all'addome e ha poi rivolto l'arma contro se stesso. L'uomo in stato di fermo viene sentito dal pm Irene Bilotta

L'abitazione in via Marche posta sotto sequestro

MAIOLATI SPONTINI – Una violenta lite, poi il blackout: il marito impugna un coltello da cucina e sferra alcuni fendenti verso la moglie, che cade sul pavimento in un lago di sangue. Il tentato omicidio si è consumato questa mattina (5 ottobre) verso le 7 in una abitazione in via Marche, traversa di via Clementina nord, proprio al centro di Moie di Maiolati Spontini dove vive una famiglia tunisina.

Sotto choc l’intera comunità, chiusa in un doloroso silenzio. I Carabinieri della Compagnia di Jesi e del Reparto operativo del comando provinciale di Ancona sono ancora al lavoro per repertare l’arma del delitto e per condurre gli accertamenti necessari a far luce sull’intera vicenda. Sembra che la famiglia non fosse nuova alle liti, ma sulle motivazioni che hanno fatto scoppiare la furia cieca, c’è ancora il massimo riserbo. Ora si teme per la vita della donna, una 35enne casalinga, anche lei tunisina, che è stata soccorsa dai sanitari del 118 e della Croce verde. La donna, le cui condizioni sono apparse subito critiche, è stata trasferita dall’eliambulanza Icaro01 all’ospedale regionale di Torrette con un codice rosso. Le ferite riportate sono profonde. I medici la stanno operando per salvarle la vita.

E mentre la donna lotta tra la vita e la morte, alla caserma in corso Matteotti sede della Compagnia Carabinieri di Jesi, è ancora in corso l’interrogatorio dell’uomo – un tunisino di 45 anni – di professione operaio metalmeccanico. L’uomo, con la stessa lama con cui avrebbe tentato di uccidere la moglie, si sarebbe procurato delle ferite non gravi. È stato medicato dai sanitari del 118. Si trova in stato di fermo di indiziato di delitto per tentato omicidio volontario, aggravato dal vincolo di parentela e dall’uso dell’arma bianca. Il Pm Irene Bilotta della Procura di Ancona lo sta interrogando.