JESI – Ora c’è anche l’ufficialità: lo jesino Roberto Mancini è il Commissario tecnico della Nazionale italiana di calcio. Oggi alle 12 al Centro federale di Coverciano la presentazione, in una data che è speciale: il 15 maggio è infatti il “compleanno” della Nazionale azzurra che in questo giorno, nel 1910, giocò la sua prima partita battendo a Milano per 6-2 la Francia. E proprio la Francia sarà fra i primi avversari del Mancio sulla panchina dell’Italia.
Mancini, classe 1964, esordirà alla guida della Nazionale il prossimo 28 maggio nell’amichevole Italia-Arabia Saudita a San Gallo (Svizzera), seguita il 1 giugno da Francia-Italia a Nizza e il 4 da Italia-Olanda a Torino. Il 7 e 10 settembre, contro Polonia e Portogallo, i primi due appuntamenti da punti pesanti in palio nella nuova Nations League. Dopo una grande carriera da calciatore e aver vinto da allenatore alla guida di Fiorentina, Lazio, Inter, Manchester City e Galatasaray, Mancini proverà a ravvivare i colori azzurri dopo la clamorosa esclusione dal Mondiale di Russia. Rescisso il contratto con lo Zenit San Pietroburgo (rinunciando ai 13 milioni di euro che avrebbe guadagnato fino al 2020), stando alle indiscrezioni Mancini avrebbe sottoscritto un biennale da circa 2 milioni l’anno, con opzione per il rinnovo fino al 2022.
«Roberto Mancini aveva questo grande desiderio di sedere sulla panchina azzurra e lo ha dimostrato anche con fatti concreti» ha detto Roberto Fabbricini, commissario della Figc.
Al Mancio l’augurio di uno jesino illustre e, prima ancora di lui, Ct azzurro di successo: Stefano Cerioni, che alla guida del fioretto azzurro ha vinto tutto sulle pedane di scherma del mondo. «Sono felice per lui e mi auguro che con Roberto l’Italia possa tornare anche a vincere un Mondiale. È importante che abbia la possibilità di lavorare serenamente, portando il suo metodo e il suo sistema, perché un Ct ha bisogno anche di tempo. Balotelli? Non sono certo io a poter dare consigli a uno come Roberto Mancini. So che con atleti di carattere va trovata la chiave giusta per trarre fuori da loro il meglio e lui lo conosce bene».
Ugo Coltorti, assessore allo sport del Comune di Jesi e ex calciatore, ricorda: «Leader e grande carisma: queste doti in Roberto Mancini, giovanissimo, si notavano subito quando lo incrociavi sul campo da calcio, come nei tornei notturni al collegio Pergolesi che ricordo bene. Sono contento da jesino e da sportivo, per la scelta fatta dalla Nazionale. È la persona giusta».
«In bocca al lupo Roberto!- scrive il sindaco Massimo Bacci- È il sigillo ad una carriera straordinaria in campo ed in panchina. Orgogliosi di averlo come nostro concittadino».