JESI – Uno strumento a disposizione delle imprese per l’innovazione e la digitalizzazione. Marche Innovation Hub: questo il nome del progetto avviato da Cna Ancona, Cna Marche, Cdo Marche Sud e Parsec Hub. Un’esigenza ormai improcrastinabile, considerando che tra il 2014 e il 2018, nelle Marche, solo 38 aziende su 100 si sono dotate di strumenti software per l’acquisizione e gestione dei dati. Ancora meno (26 per cento) quelle che hanno investito sul cosiddetto “Internet delle Cose”, cioè tecnologie di comunicazione tra macchine. Appena il 15 per cento, invece, ha puntato sulla robotica avanzata (stampa 3D e robot interconnessi e programmabili).
Affidato a Luca Butini, vicesindaco del comune di Jesi, il saluto iniziale della tavola rotonda andata in scena ieri pomeriggio, 21 febbraio, all’hotel Federico II. Fra i presenti, la parlamentare Alessia Morani, sottosegretaria del Ministero allo Sviluppo Economico, l’assessora regionale alle attività produttive, Manuela Bora, il responsabile nazionale Cna per le politiche comunitarie, Mario Pagani. In sala, fra piccoli imprenditori ed esponenti politici, anche il sindaco di Fabriano, Gabriele Santarelli.
«Ci rivolgiamo all’intero tessuto imprenditoriale delle Marche – spiega Marzio Sorrentino, presidente del Marche Innovation Hub, le cui attività sono state avviate lo scorso 15 gennaio -. Abbiamo messo insieme le forze, ci crediamo tanto e investiamo risorse a sostegno dell’innovazione delle nostre imprese. La trasformazione digitale è un passaggio fondamentale per il futuro. Vogliamo giocare questa partita da protagonisti, offrendo il meglio che abbiamo a disposizione».
«Iniziativa molto interessante per chi svolge un ruolo di governo – afferma l’onorevole Morani -. A dicembre di quest’anno, abbiamo lanciato Transizione 4.0. Marche Innovation Hub ne coglie immediatamente le opportunità e io sono molto orgogliosa che ciò accada nella mia regione. La politica ha bisogno di riflettere su come agganciare una sinergia virtuosa con il mondo delle imprese. Serve un cambiamento culturale, soprattutto qui nelle Marche. Bisogna sapersi mettere in discussione, la politica così come l’imprenditoria».
«Questa regione ha un grado piuttosto elevato di maturità digitale. C’è chi ha approfittato degli incentivi, ma non sempre ciò si è tramutato in opportunità per fare business, o per rivedere il modello organizzativo della propria azienda – le parole dell’assessora Bora -. Abbiamo messo in campo molti strumenti, investito le risorse giunte dall’Europa. Resto comunque convinta che il gioco di squadra può fare la differenza. Ben venga, insomma, questa bella iniziativa».
Marche Innovation Hub gode di un finanziamento della Regione Marche, essendosi classificato primo in graduatoria nel bando per i digital innovation hub previsto dalla L.R. 25/18.
«Gli obiettivi – ha sottolineato nei giorni scorsi il project manager, Lucia Trenta – sono sensibilizzare le imprese sui vantaggi delle tecnologie 4.0, creare un network di competenze digitali, formarle e offrire loro servizi e consulenze mirate. Tutto ciò sarà fatto grazie ad un team di lavoro interno e ad alcune partnership strategiche, tra cui quella con l’Università Politecnica delle Marche». Proficua la tavola rotonda fra gli attori del progetto e la politica, alla quale hanno partecipato anche Gino Sabatini, presidente Camera di Commercio delle Marche, e Maurizio Paradisi, presidente di Uni.Co Confidi, che ha rimarcato la necessità di evolversi, di essere sempre in grado di leggere cosa succederà fra qualche anno.