JESI – Inaugurata la rinnovata sede dell’Associazione Marinai d’Italia – Anmi – in via XX Settembre.
La sede era già stata da tempo concessa all’Anmi di Jesi in comodato d’uso gratuito dal commendatore Elio Batazzi, in ricordo del figlio Nicola, al quale è intitolata, scomparso in guerra proprio alla fine del secondo conflitto mondiale.
Elio Batazzi a sua volta figlio del capostipite, Nicola, che nel 1888 fondò la famosa ferramenta, una tra le più antiche d’Italia.
La cerimonia, il 17 luglio scorso, ha visto la partecipazione, oltre che di autorità civili, militari e associazioni d’arma, del presidente del Consiglio comunale, Daniele Massaccesi, dell’architetto – e campionessa di fioretto – Susanna Batazzi e del fratello Nicola, figli di Ugo, del consigliere nazionale Anmi, Maurizio Pensalfini e del delegato regionale, capitano di vascello in pensione Cesare Luigi Montesi, del referente della sezione jesina, luogotenente Raffaele Mancuso, del comandante della Polizia Locale, Liliana Rovaldi.
Ma anche di tutti i soci che hanno contribuito fattivamente alla messa a punto del locale.
Una storia commovente quella del guardiamarina sommergibilista Nicola – zio di Susanna -, classe 1921, che insieme all’equipaggio del “Topazio” ricevette l’ordine, l’8 settembre 1943, data dell’armistizio, di emergere, cessare le ostilità e di issare la bandiera bianca.
Messaggio che, invece, non fu “recepito” da un aereo inglese che, sorvolando quel tratto di mar Mediterraneo, 4 giorni dopo, attaccò causando la morte di Nicola.
Per anni, però, non si seppe quale fosse stata la sua fine e per gli stessi anni la mamma lo attese, tenendogli sempre la sua stanza da letto pronta.
Poi la notizia della morte in mare. E la mamma per tutta la sua restante vita indossò sempre, in segno di lutto, l’abito nero.
Il rinnovo dei locali, per consentire ai soci di svolgere al meglio e con maggiore funzionalità i compiti istituzionali previsti, tenere vivo il ricordo degli altri 10 marinai jesini morti durante l’ultimo conflitto ma anche per promuovere la disponibilità di questa sede verso la cittadinanza jesina per eventi e incontri.
Il taglio del nastro affidato alla madrina, Susanna Batazzi.