JESI – Non appena il Covid lo permetterà, a Jesi torneranno i banchi dei mercati del mercoledì e del sabato. Ma non più nelle piazze. L’amministrazione Bacci ha infatti disposto la ricollocazione degli operatori per lasciar spazio alle operazioni di spostamento della fontana dei Leoni. Tale decisione, il trasferimento degli ambulanti, appunto, è differita alla prima data utile successiva alla riapertura di questa tipologia di attività commerciale, ora vietata causa zona rossa.
A partire dal 10 marzo, comunque, recita la delibera, gli operatori di piazza Federico II saranno trasferiti temporaneamente nell’area parcheggio di piazzale dei Partigiani, nei posteggi alternativi già assegnati. I colleghi di piazza della Repubblica, invece, finiranno a piazzale Mezzogiorno. Non basta. Medesima sorte toccherà agli operatori di piazza Indipendenza, piazza Spontini e piazza Ghislieri, che saranno trasferiti in piazzale Partigiani-via del Torrione. Soltanto gli ambulanti privi di assegnazione di posteggio alternativo verranno invitati alla scelta del posteggio tramite piattaforma telematica al fine di evitare assembramenti in questo periodo di pandemia. L’Area Tecnica del Comune e la Polizia locale stanno effettuando le necessarie valutazioni in merito alla fattibilità dell’operazione. Il trasferimento temporaneo del mercato è disposto, insomma, dalla data del 10 marzo 2021 fino alla fine di lavori relativi alla fontana, previsti per la data del 15 luglio 2021.
Il cantiere, intanto, è partito sotto la pioggia. Quattro mesi di tempo, tassativi, per riportare i leoni davanti al teatro Pergolesi e non perdere i 2 milioni di euro di eredità di Cassio Morosetti. Il lascito prevede «di riportare la fontana con i leoni e obelisco entro il 21 luglio 2021 in piazza della Repubblica, ove era sita prima della guerra, lasciandola lì per sempre nel posto ove gli architetti del tempo vollero che fosse; la fontana dovrà essere resa perfettamente funzionante nella sua parte idraulica, allacciata all’acquedotto cittadino». O l’ingente somma verrà suddivisa fra Lega del Filo d’Oro di Osimo, Fondazione “Opera San Francesco per i poveri” e “Pane quotidiano” di Milano. Una vera e propria corsa contro il tempo.