A pochi giorni dalla scomparsa del ballerino, coreografo e regista di fama mondiale russo-belga Micha van Hoecke, 77 anni, mancato il 7 agosto a Massa, dove viveva da tempo, l’eco del suo ricordo è un susseguirsi di flashback ed emozioni che fotografano una lunga e scintillante carriera.
Da sempre innamorato dell’Italia, è stato tra l’altro direttore del corpo di ballo del Teatro dell’Opera di Roma e del Teatro Massimo di Palermo e ha curato numerosi spettacoli per il Ravenna Festival. Ha collaborato con artiste come Carla Fracci, Ute Lemper, Luciana Savignano, e con registi come Luca Ronconi, Liliana Cavani, Roberto De Simone. Importante anche il sodalizio con Riccardo Muti, dall’Ifigenia in Aulide al Moise et Pharaon, per l’apertura di stagione della Scala. Firma coreografie anche per l’Opera di Roma, il San Carlo di Napoli e per il Festival di Avignone. Tra le tante creazioni originali, anche il balletto “SHINE Pink Floyd Moon, viaggio nel mondo della luna” che andò in scena in anteprima al Teatro Pergolesi di Jesi nel giugno del 2019.
Alla vigilia dei funerali del grande artista – che saranno celebrati mercoledì 11 agosto alle ore 17 nella Chiesa degli Artisti a Roma – anche la Fondazione Pergolesi Spontini di Jesi ricorda e omaggia il celebre coreografo e regista russo-belga riproponendo alcune immagini della sua ultima creazione, il balletto “SHINE Pink Floyd Moon, viaggio nel mondo della luna” che andò in scena con i Pink Floyd Legend e la Compagnia Daniele Cipriani.
«L’opera rock di Micha van Hoecke creata per la Compagnia Daniele Cipriani e per la Fondazione Pergolesi Spontini, con la musica dal vivo sulle indimenticabili canzoni della leggendaria band inglese, fu uno spettacolo di grande successo – ricordano dalla Fondazione – che emozionò profondamente il pubblico del Teatro Pergolesi. Dopo l’anteprima a Jesi nell’ambito della Stagione Lirica 2019, e il debutto al Ravenna Festival, fu in tournée nei maggiori teatri italiani».
«È la mia autobiografia che racconta anche la vita di ogni uomo», aveva spiegato Micha van Hoecke a proposito di Shine, «la storia delle nostre vite che procedono a cicli, con un movimento circolare come quello della musica e della danza delle stelle, della rotazione della luna: un moto scandito da un continuo processo di nascita-morte-rinascita. La vita non è altro che la stoffa dei sogni di cui scriveva Shakespeare, una stoffa che viene continuamente ordita, tramata, disfatta e ritessuta. SHINE è un lavoro intriso di speranza, in cui la fantasia diventa l’arma per combattere il materialismo che imperversa, il potere e le brame che incombono oggi».