JESI – Otto miliardi per le Marche dal Recovery Fund, come utilizzarli al meglio e con quali priorità. Questo il tema al centro dell’incontro con il ministro agli affari europei Enzo Amendola promosso al Circolo Cittadino di Jesi da Emanuele Lodolini, candidato al consiglio regionale nelle liste del Partito Democratico. Presente anche la candidata Mimmi Giangiacomi, anch’essa nelle fila del Pd, e il consigliere regionale uscente Enzo Giancarli, il segretario del Pd cittadino, Stefano Bornigia.
«Il 21 luglio – ha spiegato il ministro Amendola – c’è stato un fondamentale cambio di passo in Europa; quella che sembrava una storia finita, condannata da tanti eventi fino al grande scossone del Covid, ha cambiato il suo verso e la politica europea è ripartita con un grande piano comune. Con il Recovery Fund abbiamo chiuso un importante accordo a livello europeo, più di 200 miliardi saranno destinati ad un piano per la ripresa per l’Italia, per combattere la recessione, per aiutare le nostre imprese e il mondo del lavoro. È una occasione storica, non solo per il governo ma per tutte le regioni, Marche comprese, perché vogliamo investire su economia sostenibile, digitale, aiutare le nostre imprese negli investimenti. E quindi anche in questa tornata elettorale regionale noi ci aspettiamo di avere una classe dirigente che guarda all’Europa e che non sia contro l’Europa, perché per utilizzare questi fondi bisogna essere bravi, veloci, con costi, cronoprogrammi e progetti chiari».
«Chi si candida, come Mangialardi alla guida del governo regionale, e con lui i consiglieri regionali, saranno chiamati a scegliere per le Marche – ha proseguito Amendola – una regione in cui sono prioritarie le grandi infrastrutture di collegamento, gli investimenti per la riqualificazione del territorio dal dissesto idrogeologico, la cura delle ferite ancora aperte dal terremoto nelle zone interne. Grazie al recovery fund, inoltre, sarà possibile investire per rafforzare il tessuto delle piccole e medie imprese, aumentandone la qualità, la competitività e la capacità tecnologica. Teniamo anche presente che dal 2021 arriveranno anche il quadro finanziario pluriennale (GFP), i fondi del bilancio europeo: fondi coesione, fondi per l’agricoltura, per la ricerca… anche questi potranno dare ossigeno alle regioni italiane, ed è questo il motivo per cui dico che in queste elezioni è fondamentale scegliere una classe dirigente europea».
Per Emanuele Lodolini, «negli ultimi 20 anni le Marche hanno cambiato pelle: la crisi del 2008 ha morso più che in altre regioni, il manifatturiero – grande motore economico della nostra regione – è in difficoltà, abbiamo affrontato grandi sfide e prove dure come il sisma, ed oggi stiamo affrontando l’emergenza epidemiologica. Il tema al centro di questo incontro, e di questa campagna elettorale, è come noi proviamo a rialzare la testa. Ecco allora che gli otto miliardi che arriveranno nelle Marche con il Recovery Fund sono l’occasione da non perdere, specialmente per la ricostruzione. E va fatta anche una battaglia politica per difendere le risorse del Mes, e per rilanciare e difendere la sanità pubblica nel nostro territorio. Questa è la differenza tra chi si candida a difendere il sistema sanitario pubblico e chi invece su questo tema sa fare solo chiacchiere».
Il tema della sanità è tornato poi nelle parole di Mirella Mimmi Giangiacomi, anch’essa candidata alle regionali nelle file del partito democratico. «Sono un medico – ha detto – e credo nel servizio sanitario pubblico. Il Covid-19 ha mostrato l’importanza della sanità pubblica, e di quanto sia importante investire nella prevenzione, nella medicina del territorio, nella tecnologia digitale, nell’efficienza della rete ospedaliera, nelle risorse umane».
Enzo Giancarli ha ricordato «lo shock sistemico ed epocale che abbiamo vissuto in questi mesi. In questo periodo l’Europa ha fatto il suo lavoro, l’Europa c’è, ed ha fatto più in queste ultime settimane che negli anni 2008-2012 per affrontare la grave crisi economica. In questa sala ci sono molti sindaci del territorio, sappiamo bene quali siano stati i benefici della sospensione del patto di stabilità e di altri provvedimenti giunti recentemente. Ed oggi, con i fondi del Recovery Fund, la politica delle Marche è chiamata ad avere un ruolo decisivo per superare la crisi. Ringrazio il ministro Enzo Amendola, che a capo della delegazione italiana ha portato in Europa un contributo agguerrito e competente, portando a casa risultati fondamentali per ripartire».