FABRIANO – «Oggi è una giornata di grande festa perché celebriamo l’Immacolata concezione di Maria e perché battezziamo due bambine che arrivano da una zona di grande sofferenza e che sono stati accolti con grande amore da questa comunità». Con queste parole il vescovo della diocesi Fabriano-Camerino, mons. Francesco Massara, ha accolto il vicepremier Antonio Tajani e la moglie che sono stati padrini di battesimo di una delle due bambine le cui madri sono state accolte anni fa da don Aldo Buonaiuto nella casa della comunità Papa Giovanni XXIII nel fabrianese. Gli altri padrini sono stati Santo Versace e sua moglie. Un giorno di festa anche per il 25° di sacerdozio di don Aldo. Presenti nella chiesa di San Nicolò, tutte le autorità civili e religiose, a partire dall’assessore regionale Chiara Biondi e il sindaco Daniela Ghergo.
La festa
«Grazie Tajani per essere qui. Hai fatto un gesto importante nel prenderti cura di una mamma che voleva rivedere la propria bimba che da quattro anni non vedeva», le parole di don Aldo ricordando l’interessamento del ministro degli Esteri in questo ricongiungimento familiare che ha portato poi al Battesimo odierno. «La mamma era convinta di trovare in Europa il lavoro, invece ha trovato il dramma, il calvario. Poi dentro questi drammi, Maria, che porta il nome della Madonna, ha avuto la forza di reagire, ha partorito il secondo figlio e per salvare la creatura è scappata in treno. È scesa in una stazione a Chiusi e si è vista sola, scoppiando a piangere. Una ragazza, che era stata a sua volta accolta nella nostra Comunità, le si è avvicinata e le ha chiesto perché piangesse. Ho fame, la sua risposta. Ci hanno contattato ed è stata accolta nella nostra casa, rinascendo. Così è nata la vita nuova di Maria che il Ministro ha fatto sua, attivandosi nel ritrovare la figlia che stava con la nonna nel frattempo morta. Ora la famiglia è qui». Don Aldo ha ringraziato anche Santo Versace e la moglie per essere stati padrini della seconda bambina, della Costa d’Avorio. «Santo è fra i maggiori sostenitori del nostro Oratorio e della Onlus Pacem in terris. Grazie a tutti voi», ha concluso il Parroco di San Nicolò.
I 25 anni di sacerdozio
«Sicuramente, ciò che ha segnato di più la mia vita sacerdotale è stato l’incontro con don Oreste Benzi. Un incontro arrivato prima dell’Ordinazione sacerdotale e che ha stravolto la mia vita come uomo e poi come presbitero. Don Oreste, che oggi per la Chiesa è Servo di Dio, è stato il modello e l’indicatore del tipo di sacerdote che ho sempre desiderato essere. Certo lui è un gigante della carità e della vita spirituale e io, a suo confronto, una formica, ma sono felice di essergli stato accanto e di aver imparato da lui. Chiaramente, ci sono state tante altre figure importanti: i miei familiari che mi hanno testimoniato la fede in Cristo e l’importanza del volontariato; sacerdoti, religiose, vescovi che hanno pregato per me e mi hanno fatto conoscere Gesù fin da quando ero piccolo», il ringraziamento finale di don Aldo Buonaiuto che proprio oggi, 8 dicembre, ha festeggiato i 25 anni di ordinazione.