JESI – Un anno di vita ma la compagnia di teatro amatoriale dialettale Straccamerrige di strada ne vuole fare tanta.
Nata nel maggio del 2017 il debutto, molto applaudito e apprezzato dal pubblico, c’è stato lo scorso febbraio al teatro di San Francesco a Jesi. Prossimi appuntamenti in calendario al Centro Polivalente di Pianello Vallesina il 7 aprile, il 15 a Castelplanio, il 29 a Fabriano e il 6 maggio di nuovo a Jesi al “Piccolo” di San Giuseppe.
La commedia in tour è “Moje e boi de’ i paesi tuoi?“, due atti in dialetto jesino di Oscar Sartarelli, nota penna del genere che ha sfornato tante storie esilaranti sullo sfondo della Vallesina mezzadrile.
E la vicenda, appunto, ambientata negli anni ’60 del secolo scorso, si svolge in una tipica casa colonica della campagna jesina.
«Tutti aspettano l’arrivo di Jesamine – spiega Stefano Schiavoni, il regista ma anche interprete – una ragazza francese che Primetto, l’unico figlio di Antonio, ha conosciuto a Parigi qualche tempo prima durante una vacanza. Ovviamente l’incontro tra due culture e mentalità diverse darà origine a incomprensioni linguistiche divertenti intorno alle quali si intrecciano avvenimenti e personaggi».
Stefano Schiavoni ha messo insieme, con passione, un gruppo che via via è andato perfezionandosi dando vita a una compagnia che sa ora esprimere, sul palcoscenico, il meglio di se stessa.
«L’intento – dice – è quello di conservare e tramandare il dialetto jesino che custodisce uno dei significati più autentici della nostra vita e dice ancora molto sul nostro modo di essere marchigiani».
Gli interpreti: Victoria Liakopulos (Jesamine), Mosè Tinti (Primetto), Stefano Schiavoni (Antonio), Gloria Latini (Filomena), Mario Pennacchietti (Lisà), Roberta Javarone (moglie di Lisà), Francesco Beccaceci (Vittò), Pietro Cerioni (Righetto), Gioia Casale (Strolliga la maga), Marina Castelli (Marì).
Battute e risate si sprecheranno. A più non posso.