ANCONA – «Nel giorno nel quale si registra la prima vittima a bordo del suo monopattino, un uomo di 60 anni nel bolognese, si ripropone il tema della tutela anche di questi nuovi utenti della strada». A dirlo è Mauro Cantarini, assicuratore jesino che prova a fare chiarezza sulla disciplina della responsabilità.
Nel caso dell’investitore, la copertura Rca obbligatoria per tutti i veicoli con targa a 2 e 4 ruote tutela per i danni civilistici mentre, se non ha esteso la propria copertura anche alla tutela legale, le eventuali spese penali per giudizio di “lesioni od omicidio colposo” rimangono totalmente a carico dell’investitore.
Le cose si complicano nel caso in cui il danno venga causato dal monopattino o da un mezzo similare come la bicicletta, e-bike, o skateboard.
«Questi mezzi ovviamente sono privi dell’obbligo di copertura assicurativa – spiega Cantarini – e quindi solo attraverso una polizza famiglia di Responsabilità Civile denominata “Polizza Capofamiglia” si può garantire la copertura assicurativa per danni a terzi (veicoli o persone) così che gli utilizzatori non debbano pagare il risarcimento».
Grazie al cospicuo incentivo statale inserito del Decreto Bilancio a cui possono accedere i maggiorenni residenti in città con più di 50.000 abitanti o nei capoluoghi, il proliferare di questi mezzi è già una realtà.
In caso di utilizzo frequente per recarsi al lavoro di monopattini, «consiglio caldamente agli utenti – conclude Mauro Cantarini – di stipulare una polizza infortuni specifica che, pur con un costo limitato a poche decine di euro, tutela l’utilizzatore anche in caso di semplici cadute o danni subiti non conseguenti solo ad urti con veicoli obbligatoriamente assicurati«.