Jesi-Fabriano

Addio ad Alfio Perini. L’ex sindaco di Montecarotto aveva 95 anni

Lo storico Presidente della Cantina Cooperativa Tra produttori del Verdicchio, oggi Moncaro, si è spento sabato mattina all'ospedale Carlo Urbani di Jesi. Alfio Perini, ex sindaco di Montecarotto aveva 95 anni

Vigne Moncaro a Montecarotto (foto di Rosaria Filippetti)

MONTECAROTTO – Si è spento all’età di 95 anni Alfio Perini, storico Presidente della Cantina Cooperativa Tra produttori del Verdicchio, oggi Moncaro, ed ex sindaco di Monecarotto.

Il decesso è avvenuto ieri mattina all’ospedale Carlo Urbani di Jesi dove Perini era ricoverato. Rimasto vedovo da un mese, lascia il figlio, l’avvocato Claudio Perini, i nipoti e la sorella, amici e concittadini che si sono stretti al dolore ai familiari. L’ultimo saluto domani pomeriggio alle 15 nella chiesa Santissima Annunziata. Le condoglianze della Moncaro che lo ricorda con le parole del giornale diocesano del 16 settembre 1973: «Lo stabilimento (veniva inaugurato quel giorno, ndr) è dotato di apparecchiature modernissime e tali da consentire un prodotto all’altezza delle richieste del mercato interno ed europeo: il classico verdicchio a denominazione controllata. Quello che la costruzione non può esternare è il lavoro paziente, continuo e davvero encomiabile degli agricoltori di Montecarotto e dei comuni limitrofi che, abituati e condizionati dal tradizionale individualismo dei secoli, hanno saputo divenire sensibili alle urgenze cooperativistiche del momento. Il merito principale va al presidente Alfio Perini che ha realizzato con un impegno lodevole, assiduo e quasi puntiglioso di anni e anni, simile trasformazione di lavoro e di mentalità che ora è stata riconosciuta con l’inaugurazione di un complesso capace di lavorare 48 mila quintali di uva, per un prodotto annuo di 36 mila ettolitri di vino. Gli effetti della cantina sociale montecarottese si avvertono al crescente arricchimento sui colli circostanti, di vigneti razionali ed esuberanti, dopo la parentesi sconfortante degli anni passati del progressivo spopolamento di queste belle e ricche campagne».