Jesi-Fabriano

Mostra di Keith Haring a Osimo, in esposizione anche l’omaggio di un artista jesino

Bob Money ha realizzato una scultura in metallo dedicata al genio del graffitismo metropolitano scomparso trent'anni fa. Accoglierà i numerosi visitatori che raggiungeranno Palazzo Campana

L'opera di Bob Money e la locandina della mostra di Keith Haring a Osimo

JESI – Keith Haring approda a Osimo. Dopo il grandissimo successo della mostra dedicata a Banksy, Palazzo Campana è pronto a ospitare i capolavori del genio del graffitismo metropolitano, a trent’anni dalla sua scomparsa. Ad accogliere i visitatori, che saranno numerosi da tutta Italia e non solo, ci sarà anche l’opera di un artista di Jesi, Bob Money. Realizzata nel 2014, la scultura in ferro sarà parte integrante dell’esposizione dedicata alla street art di Haring, leggenda dell’arte contemporanea.

Bob Money

«Sono molto contento di partecipare a questa mostra con uno dei più grandi critici internazionali, Gianluca Marziani, con il quale ho già avuto modo di lavorare a Spoleto – dice Bob Money (Roberto Quattrini) – Considero Haring uno degli più grandi e influenti artisti di sempre, fra quelli che hanno maggiormente innovato in quel periodo negli Stati Uniti. E mi fa piacere che l’evento sia a Osimo, una città che ancora una volta si dimostra molto sensibile all’arte e alla cultura e in grado di organizzare iniziative di respiro internazionale».

IL VIDEO DELLA PRESENTAZIONE DELLA MOSTRA: https://www.haringaosimo.it/wp-content/uploads/2020/06/presentazone.mov

L’opera esposta è realizzata completamente in ferro, proviene da una collezione privata ed è stata “plasmata” in collaborazione con un altro artista residente in zona, lo scultore francese Manuel Conti, specializzato nei metalli, poi dipinta e infine illuminata. La scultura emana il simbolismo delle intuizioni artistiche di Keith Haring.

La mostra “Made in New York”, spiega il curatore Marziani, non vuole solamente analizzare le origini di un movimento spontaneo che, da oltre quarant’anni, anima pareti, strade, edifici e ogni superficie, ma anche chiarire e tracciare una linea di demarcazione tra la cultura del Graffitismo e la dimensione più ampia della Street Art.

L’opera di Bob Money