Jesi-Fabriano

Munto Beer, successo e polemiche sulla gara di rutti

Il consigliere del Pd, Andrea Binci attacca frontalmente il Comune: «Ma si può concedere il patrocinio del Municipio per un'iniziativa del genere?»

JESI – Munto Beer, successo e polemiche. Archiviato con grande soddisfazione da parte degli organizzatori il primo Festival della Birra della città di Jesi. Tante le persone che hanno partecipato all’iniziativa oganizzata e allestita dalla Pro Loco. Ma un appuntamento della manifestazione, in particolare, è finito nel mirino dell’opposizione. Si è svolta infatti, oltre a una competizione di braccio di ferro, una gara di rutti. E il Pd va all’attacco dell’amministrazione che ha concesso il patrocinio.

«Ma si può concedere il patrocinio del Comune ad una gara di rutti? – tuona Andrea Binci, consigliere comunale del Pd -. Prima di prendere certe decisioni occorrerebbe vedere bene i programmi delle manifestazioni. Anche noi avevamo chiesto delle iniziative culturali più “popolari” ma bisogna farlo comunque con un certo stile, altrimenti meglio il deserto del cartellone di Jesiestate».

Un evento, Munto Beer, presentato in Comune, con sommelier professionisti, oltre 40 birre di qualità, musica live. E, appunto, una sfida che ha fatto discutere.

«Il Comune non ha una sua politica culturale – commenta a titolo personale Samuele Animali, consigliere di Jesi in Comune -. Anche l’apertura di musei deriva da progetti altrui o precedenti. L’iniziativa culturale più coraggiosa e autonoma è lo spostamento delle statue, che è tutto dire. Si concentra dunque nel distribuire patrocini a chi li chiede. Quindi perché no la gara di rutti, ripeto non sto scherzando, è naturale e giusto così, anzi un po’ di ironia ci sta anche bene. Peggio la proiezione della partita al Teatro Pergolesi, o i finanziamenti dirottati sulle feste di quartiere, e manco tutte. Quello sì che dà l’idea di un palese disorientamento, visto che poi gli spazi non ci sono per altre iniziative e che la governance della Fondazione è in standby da diversi mesi, e ora che se ne è andato De Vivo verrà scelto nelle segrete stanze un nuovo Direttore artistico senza nemmeno cogliere l’occasione per una riflessione sulla cultura a Jesi, e senza aver avviato un minimo di discussione sul nuovo Statuto della Fondazione. Rispetto a tutto questo la gara di rutti è un particolare insignificante».

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