Jesi-Fabriano

Murales all’ospedale “Carlo Urbani” di Jesi, concluso il progetto con gli studenti del “Mannucci”

Il progetto è nato dalla collaborazione tra il liceo artistico “Mannucci” sede di Jesi e il reparto di Terapia Intensiva dell’Ospedale “Carlo Urbani”

Uno dei murales nati dalla collaborazione tra il liceo artistico “Mannucci” sede di Jesi e il reparto di Terapia Intensiva dell’Ospedale “Carlo Urbani”


JESI – Si è concluso con oggi, primo marzo, il progetto nato nel 2018 dal titolo “Umanizzazione delle cure di terapia intensiva”. L’iniziativa è nata dalla collaborazione tra il liceo Artistico “Mannucci” sede di Jesi e il reparto di Terapia Intensiva dell’Ospedale “Carlo Urbani”.

«Migliorare gli aspetti organizzativi e umani nei confronti dei pazienti e dei loro familiari durante il ricovero e contemporaneamente favorire uno sviluppo culturale, professionale, sociale ed umano degli studenti è stato l’obiettivo di questo percorso di realizzazione di murales sulle pareti del reparto con gli allievi del Liceo che si sono adoperati nella decorazione del corridoio prospicente l’ingresso del reparto e delle 6 stanze di degenza. Oggi si è giunti alla conclusione di questo progetto pluriennale che ha visto protagonisti gli studenti», spiegano i promotori.


A  partire dall’anno scolastico 2017-2018 sono stati progettati i bozzetti e realizzati i murales: un “albero della vita” a tinte magenta e blu con mani che si intrecciano come radici, pesci rossi in un fondale marino, un mondo fantastico con bambini che giocano sospesi senza leggi di gravità, soffioni mossi dal vento, considerati simbolo di leggerezza e trasformazione. Altri murales sono a tema naturale come fiori stilizzati con lunghi steli mossi dal vento metafora di energia e libertà, un simbolico collegamento con la città con alcuni dei principali monumenti di Jesi, e l’ultimo, un grande oblò che apre allo scenario di un fondale marino con alghe, coralli e pesciolini rossi.


In totale sono state impiegate circa 100 ore di lavoro e in reparto hanno lavorato 5 diverse classi con 40 ragazzi che hanno partecipato alla progettazione delle immagini – da cui sono stati selezionati 7 bozzetti – e circa 35 ragazzi che si sono alternati negli anni nella realizzazione pittorica dei murales coordinati dalla professoressa Giuliana Pallotto. L’acquisto dei materiali utilizzati è stato possibile grazie alla ditta Diatech Pharmacogenetics.


«Oggi la conclusione di questo esemplare progetto – afferma il direttore della Terapia Intensiva di Jesi Tonino Bernacconi –  con la consapevolezza di tutti che il lavoro di questi bravissimi giovani studenti porterà beneficio ai degenti al risveglio dopo la cura della malattia, ai familiari che soggiornano per ore a fianco del proprio congiunto, e a tutto il personale che opera nel reparto giorno e notte». 


«Questo progetto – afferma il dirigente scolastico Luca Serafini – ha permesso agli studenti di rendersi protagonisti di una operazione culturale volta a favorire la conoscenza a livello territoriale delle competenze e potenzialità operative della nostra scuola in collaborazione con una struttura sanitaria».

«Le cure non possono e non devono mai essere scisse dall’empatia e dalla solidarietà nei confronti di chi soffre – ha detto la consigliera regionale Lindita Elezi, presente all’evento in rappresentanza della Regione – Per questo il lavoro dei ragazzi dell’Artistico non è encomiabile solo come performance, ma come messaggio. Quello di Jesi è un progetto di qualità e di valore che merita di essere replicato».