JESI – Mozart e il potere della sua musica. Domani 5 maggio alle 18 la pianista Marta Tacconi rivela i suoi approfondimenti in tema in un viaggio interessante e affascinante tra le note del musicista prodigio e la mente. Musica e neurologia. L’appuntamento è al Circolo Cittadino, alla Sala del Lampadario.
Con “Crescendo in Armonia”, un concerto-conferenza, durante il quale si alterneranno esibizioni musicali – esclusivamente con repertorio mozartiano – degli allievi del Corso di Pianoforte dello Studio Musicale “Crescendo”, un concerto in duo con Marta Tacconi protagonista al pianoforte e il soprano Federica Livi.
A dare il quid in più gli interventi dello psicologo e terapeuta dottor Massimo Tangherlini, della Prof.ssa Anna Maria Ferrone, psicologa e pedagoga musicale e del dott. Alessandro Gennari, psicologo, musicista ed educatore in Comunità per minori.
L’evento, che affronta argomenti quali l’Effetto Mozart, la Psicologia e la Musica come benessere, cura e sostegno, intende divulgare una tematica poco conosciuta e affrontata in Italia: il profondo legame tra musica e salute.
Studi scientifici in ambito medico dimostrano che anche il semplice ascolto di musica, in particolar modo della musica di Mozart, o lo studio di uno strumento musicale e del canto, sono elementi in grado di modificare la nostra psiche e il nostro corpo, apportando sorprendenti benefici alla nostra salute mentale e fisica.
Il potere della musica di Mozart si è imposto all’attenzione pubblica in buona parte grazie a una ricerca innovativa condotta presso l’Università della California all’inizio degli anni Novanta: al Centro di Neurobiologia dell’Apprendimento e della Memoria di Irvine, un gruppo di ricercatori concentrò il proprio lavoro su alcuni effetti della musica di Mozart su gruppi di studenti universitari e bambini. In particolare, uno studio in cui trentasei studenti del Dipartimento di Psicologia totalizzarono da otto a dieci punti in più nel test del Quoziente Intellettivo Spaziale dopo aver ascoltato dieci minuti della Sonata per due pianoforti in Do maggiore K.448. Nonostante l’effetto fosse durato solo dai dieci ai quindici minuti, il gruppo di ricerca concluse che il rapporto fra musica e “ragionamento spaziale” è così forte che il semplice ascolto di musica può fare la differenza.