JESI – La musica come esperienza di inclusione. E come strumento pedagogico, psicologico, relazionale. Se ne parlerà, e se ne suonerà, a Jesi sabato prossimo 11 gennaio, con un evento in tre atti – al Liceo Artistico Mannucci la mattina, quindi a Palazzo Bisaccioni e Palazzo Pianetti fra pomeriggio e sera- messo assieme dalla collaborazione fra Comune di Jesi, Fondazione Cassa di Risparmio, progetto Chromaesis, Colab-Coworking e appunto il Mannucci. Ospiti e protagonisti, i giovani coristi e coriste della “Quinta Aumentata” di Roma.
«Un coro multietnico- presenta David Uncini, musicista e insegnante – nato nel 2011 nella capitale e oggi composto da 9 elementi, cantori di età compresa fra i 13 e i 23 anni. Sabato 11 la Quinta Aumentata sarà al mattino al Mannucci, per un incontro- concerto con le classi prime e seconde del Liceo Artistico, quindi alle 21 si esibirà a Palazzo Pianetti (ingresso libero fino a esaurimento del centinaio di posti disponibili, nda) insieme ai nostri piccoli musicisti della Jesi Junior Band: una orchestra di fiati, composta da bambini fra i 6 e i 12 anni, nata all’interno della banda Città di Jesi. L’esperienza portata avanti dalla corale romana testimonia della universalità della musica: con arrangiamenti e composizioni propongono note da tutto il mondo, portando un messaggio di pace di cui c’è grande bisogno».
Fra l’uno e l’altro appuntamento, alle 17 a Palazzo Bisaccioni l’incontro che confronterà le realtà su musica e inclusione: al tavolo insieme ad Uncini e al maestro del coro “Quinta aumentata” Attilio Di Sanza, ci saranno il segretario della Fondazione Carisj Mauro Tarantino, Simona Cardinali per il Comune di Jesi e per Colab lo psicologo e psicoterapeuta Luca Di Maio, la psicologa Lilia Utizi, il pedagogista Antonio Cuccaro. «L’esperienza della “Quinta Aumentata” – ricorda Simona Cardinali – nasce all’interno di una scuola elementare della periferia romana. La musica è stata uno strumento di salvezza e questa collaborazione bene si inquadra all’interno di Chromaesis, progetto che negli anni ha utilizzato l’espressione artistica contemporanea per creare condivisione e situazione attive per la nascita di uno spirito civico». Il repertorio del coro è tratto dalla tradizione popolare italiana e internazionale, legata ai temi delle migrazioni, numerose canzoni sono state create ad hoc si eventi espressi dai coristi stessi. Altre sono state scritte in collaborazione con alcune classi elementari.
Apprezza il segretario Tarantino: «Siamo orgogliosi di vedere come, dal nostro semplice mettere a disposizione uno spazio, possano nascere belle cose e unirsi esperienze di valore».