Jesi-Fabriano

Nata Beko Europe, la newco che tra Fabriano e Comunanza coinvolte circa 1.500 dipendenti

L'obiettivo dichiarato è quello di produrre 24 milioni di elettrodomestici all’anno per un fatturato di 6 miliardi di euro

Lo stabilimento di Melano (immagine di repertorio)

FABRIANO – Ammainata la bandiera Usa, issata quella Turca. Metafora per il quartier generale e lo stabilimento di Melano ex Indesit, poi acquistati dalla multinazionale Whirlpool e da ieri, 2 aprile, confluiti ufficialmente nella newco Beko Europe. Ha cominciato a muovere i primi passi ufficialmente ieri la società nata dall’accordo che Whirlpool ha siglato con Arçelik per creare una nuova realtà industriale europea di grandi elettrodomestici, la quale vedrà i turchi in posizione preminente con il 75% delle quote. Un evento online seguito da tutti i siti produttivi europei e il posizionamento di bandiere e piccole insegne blu con la scritta bianca “Beko Europe” all’ingresso degli impianti ormai ex Whirlpool. Per le grandi insegne, invece, occorrerà attendere ancora qualche giorno. La newco si propone di produrre 24 milioni di elettrodomestici all’anno per un fatturato di 6 miliardi di euro. Interessati da questa nuova realtà a Fabriano sono circa 1.500 dipendenti tra la fabbrica di Comunanza e Melano, fino ad oggi l’unico hub di piani cottura dell’azienda statunitense per l’area Emea: Europa, Medio Oriente, Africa, e il personale impiegatizio del quartier generale di via Aristide Merloni.

La newco

Ieri, a tutti i dipendenti dei siti italiani, compresi Fabriano e Comunanza, è stato presentato il ceo di Beko Europe, Ragip Balcioglu. «Con la costituzione di Beko Europe – ha detto Balcioglu – abbiamo raggiunto un primo obiettivo. Ora, dobbiamo far sì che tale obiettivo serva le esigenze di clienti e consumatori. Utilizzeremo la nostra posizione di leadership di mercato per elevare gli standard, affrontare l’efficienza e guidare l’innovazione nella ricerca di un futuro migliore. Miriamo a far avanzare l’industria europea degli elettrodomestici verso un paesaggio più luminoso, competitivo ed ecologico». Nel frattempo, dai sindacati di categoria si tiene alta la guardia. «Adesso – osserva Pierpaolo Pullini, della segreteria provinciale della Fiom e responsabile del distretto produttivo di Fabriano – il ministero delle Imprese e del Made in Italy deve convocare un tavolo apposito. Vogliamo capire come il Governo intende esercitare la Golden Power e conoscere il piano industriale di Beko Europe. Vogliamo comprendere, inoltre, cosa vuole fare il Mimit per favorire l’occupazione e come si costruiscono gli strumenti per permettere che un grande colosso industriale produca e commercializzi, sfruttando le competenze del territorio nazionale, in particolare quelle del Fabrianese». Per la Fim, Giampiero Santoni chiede l’intervento delle istituzioni ai massimi livelli. «Ci aspettiamo un interessamento da parte del Mimit, ma anche della Regione Marche, la quale ultimamente sembra essersi dimenticata del Fabrianese». Infine, Isabella Gentilucci della Uilm ribadisce «la necessità che il Governo vigili a garanzia dei siti italiani e dei posti di lavoro». 

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