JESI – Un dispensario farmaceutico e un distaccamento del Comune per favorire il disbrigo di alcune pratiche. Un servizio di bus navetta e, infine, la valutazione di utilità e costi di un eventuale attraversamento temporaneo dell’Esino da realizzare per mantenere centro urbano e quartiere Minonna collegati anche quando, abbattuto l’attuale ponte San Carlo, il nuovo non sarà ancora stato costruito. Sono le ipotesi al vaglio dell’amministrazione per limitare i disagi che in particolare Minonna dovrà fronteggiare prima che sia pronta la nuova infrastruttura: per un progetto da complessivi 8 milioni e 80 mila euro, previsti 611 giorni di lavori.
L’incontro si è svolto a Minonna, tra l’Amministrazione comunale e il Comitato di quartiere. Presenti il sindaco Lorenzo Fiordelmondo, il vice Samuele Animali, le assessore Conchita Mammoli con delega alla partecipazione e Valeria Melappioni ai lavori pubblici. «Si è trattato – dicono dal Comune – di un incontro preliminare allo scopo di valutare quali possano essere le soluzioni per attenuare i disagi dei residenti nel corso dei lavori».
Nel dettaglio, «gli uffici comunali hanno svolto un’analisi sulla popolazione residente a Minonna per capire che tipo di servizi fornire e quali bisogni palesa il quartiere. In particolare, è stata rilevata una consistente porzione di residenti anziani. Sulla base di questi dati e a seguito del confronto, l’Amministrazione sta vagliando alcune ipotesi per limitare i disagi al quartiere. Tra queste un dispensario farmaceutico, di cui il quartiere è sprovvisto; l’istituzione di un distaccamento del Comune di Jesi per il disbrigo di alcune pratiche; l’utilità ed i costi connessi all’eventuale realizzazione di un attraversamento temporaneo, attualmente in studio con i tecnici competenti; l’organizzazione di un servizio di bus navetta». Conclude l’amministrazione: «Essendo i lavori del San Carlo una questione che coinvolge in primis i residenti della zona e delle frazioni limitrofe, ma di influenza su tutta la città, già programmato per il prossimo 24 ottobre un incontro aperto per fare il punto della situazione».
Il nuovo ponte permetterà di adeguarne la sede stradale, ricavare lo spazio per una pista ciclopedonale protetta da 1,75 metri di larghezza per ciascuno dei due sensi di marcia e mettere in sicurezza la struttura dal punto di vista sismico e della protezione idraulica: saranno tre e non più nove i piloni nell’alveo del fiume, con una distanza fra l’uno e l’altro di 52 metri nelle due campate centrali e di 41,50 metri in quello laterale, adeguandosi così alle norme. Per l’operazione, che per la gran parte si svolge sull’Esino, necessario l’esproprio solo di piccole aree di modesta entità alle due estremità della struttura. Per gli 8 milioni e 80 mila euro di spesa totali si conta su 4 milioni e mezzo di euro fra Regione e Provincia – nell’ambito dei 6,8 coperti dal bilancio comunale – e sul contributo di Viva Servizi per la propria parte. Un milione e mezzo lo richiede infatti la necessità di spostare transitoriamente il passaggio dei sottoservizi che ora sfruttano il San Carlo, per poi ricollocarli sul nuovo ponte: servirà una deviazione temporanea su linee sotterranee di tubature e condotte di sei utenze. Verrà realizzata, a monte del ponte, una trivellazione orizzontale controllata al di sotto dell’alveo e le tubazioni saranno fatte passare sotto la corrente del fiume, protette dal terreno. Il che consentirà di bypassare il fiume e ricongiungersi alle linee ai due capi del ponte.