Jesi-Fabriano

Nel numero di dicembre della rivista “Medioevo” Federico II e Jesi in primo piano

La prestigiosa vetrina mensile di storia dedica un ampio spazio, da pagina 68 a pagina 84, dove si racconta della figura dello "Stupor Mundi", del nuovo museo virtuale, della città, delle antiche chiese. Con un ringraziamento particolare dell'autore, Fabio Cappelli, a Franca Tacconi e Duilio Ricci che lo hanno accompagnato nel tour

La copertina del mensile "Medioevo", in risalto il reportage sulla nostra città e l'imperatore
La copertina del mensile "Medioevo", in risalto il reportage sulla nostra città e l'imperatore

JESI – Come avevamo anticipato, la prestigiosa rivista di storia “Medioevo” ha dedicato, nel numero di dicembre in edicola, un ampio spazio a Federico II, alla città di Jesi, al nuovo museo virtuale “Stupor Mundi”, alle antiche chiese del nostro territorio.

Autore del reportage – da pagina 68 a pagina 84 Furio Cappelli, storico dell’arte e collaboratore del mensile, che ci ha tenuto, alla fine, a ringraziare Franca Tacconi, vice presidente della Fondazione Federico II Hohenstaufen, e Duilio Ricci, dell’associazione Cavalieri Cattolici D’Italia, commanderia ex Val d’Esino, che lo hanno accolto e accompagnato in tour.

«L’appassionato o l’esperto – scrive Cappelli a proposito del museo – ha una preziosa occasione per vedere e toccare con mano come certi temi possano essere affrontati in modo empatico e finanche spettacolare, senza tuttavia derogare da una conoscenza di base attentamente verificata. Il risultato è una sorta di grande film, in cui ci si può muovere nei tempi e nei modi che ciascuno preferisce».

Furio Cappelli e Duilio Ricci davanti all'affresco in San Nicolò
Furio Cappelli e Duilio Ricci davanti all’affresco in San Nicolò

Spazio anche alla cattedrale, al Palazzo della Signoria, e alle chiese di San Nicolò, con l’affresco recentemente restaurato del San Michele Arcangelo Psicopompo, di San Marco, di Santa Maria del Piano con l’affresco romanico raffigurante il volto di un angelo.

«La realtà di Jesi e del suo territorio – scrive ancora – offre molti spunti di grande interesse proprio in rapporto all’epoca di Federico II e al Medioevo in generale».