Jesi-Fabriano

Nella Giungla delle Città, a Jesi il progetto su migranti e comunità locali

Sonia Antinori ci racconta il lavoro che sarà mostrato alla città domenica 21 ottobre, e vincitore del Bando MigrArti Spettacolo 2018 del MiBACT

La performance svoltasi in Piazza Federico II a Jesi
La performance svoltasi in Piazza Federico II a Jesi

JESI – Lo spazio comune Tnt di via Gallodoro a Jesi ospita “Jungle Party”, un progetto di Sonia Antinori vincitore del Bando MigrArti Spettacolo 2018 del MiBACT.

L’appuntamento è domenica 21 ottobre, a partire dalle 15, con la proiezione dei tre spettacoli che questa estate sono andati in scena a Jesi, Ancona e Senigallia a cura dell’Associazione Malte. Il progetto, in collaborazione con Regione, Assemblea legislativa delle Marche, Comune di Ancona, Comune di Jesi, Comune di Senigallia, Museo Statale Tattile Omero di Ancona, Cpia Ancona, Anpi Comitato Provinciale Ancona, Ambasciata dei Diritti delle Marche, Istituto Comprensivo “Federico II” di Jesi, Odòs Società Cooperativa Sociale, Ya Basta Marche e la Comunità Bengalese jesina, ha visto coinvolte circa 100 persone tra migranti, richiedenti asilo, figli di immigranti e residenti.

Lo spettacolo in piazza Federico II

I tre spettacoli andati in scena questa estate, saranno proiettati domenica al Tnt. «L’appuntamento vuole essere una restituzione ai ragazzi che hanno partecipato e l’occasione per far conoscere il progetto – spiega Sonia Antinori – Oltre all’importanza estetica e culturale del progetto, è importante il percorso di soggettivazione della componente migrante: un contributo alla presa di coscienza di coloro che arrivano nel nostro paese, che attraverso il mezzo del teatro viene naturalmente declinata con un processo di avvicinamento e conoscenza delle comunità locali». Il lavoro è stato impegnativo e ha portato risultati importanti: «Sono nate amicizie, un clima amichevole che ha fatto da ponte nel percorso di integrazione – continua Antinori che degli spettacoli ha curato la regia e i testi – E’ stata un’occasione importante anche per imparare bene la lingua ma, soprattutto va evidenziato il lavoro che abbiamo fatto di soggettivare l’individuo, non intendendolo come “oggetto di flussi migratori e interessi” ma soggetto, in quanto tale». E’ nato così un progetto molto articolato. «Abbiamo dato vita ad un percorso che ristabilizza l’uomo come individuo, che tramite l’energia creativa del teatro cambia disegno», conclude.

Tre i punti di vista teatrali presi in esame: “Il castello”, “La piazza” e “La porta”. Le città sono cambiate, sembrano giungle di persone che si incontrano ma non si conoscono, dove l’altro rischia di essere concepito come un nemico senza una ragione reale. Nasce così il lavoro sviluppato dalla Compagnia Malte in collaborazione con cooperative sociali e associazioni culturali italiane e straniere con immigrati di prima e seconda generazione di diverse provenienze geografiche, tra cui Bangladesh, Pakistan, Russia, Venezuela, Costa d’Avorio, Guinea, Nigeria, Camerun, Mali, Senegal. Attori e pubblico si confronteranno su convivenza civile, accoglienza e diritti in tre serate nelle quali i conflitti vengono messi a nudo e le conclusioni sommarie superate da una contro-narrazione sulla mutazione sociale in atto dalla viva voce dei testimoni.

Un particolare di uno degli spettacoli

“Il destino dell’uomo è l’uomo” sosteneva Bertolt Brecht, il progetto prende spunto proprio dal drammaturgo tedesco per avviare un confronto a partire dal principio di universalità che è il fondamento della civiltà europea. La giornata prende il via con le proiezioni degli spettacoli, seguirà musica con Dj Set e aperitivo.