Jesi-Fabriano

«Non arrendersi. Mai», il motto degli atleti che calcian via le difficoltà

Alla palestra Filonzi della scuola Cuppari l'evento conclusivo del progetto "Sport senza Confini", che mette a contatto fra calcio a 5 e scambio d'esperienze studenti e richiedenti asilo. Ospiti d'eccezione le rappresentanze di Nazionale Italiana di calcio amputati, attesa dai Mondiali, e Jesina femminile

Foto di gruppo al termine dell'evento conclusivo di "Sport senza Confini".

JESI – «Questa nostra Nazionale non è solo una questione di calcio. Ma è la dimostrazione che nella vita si può sempre andare avanti. E che quando nelle difficoltà ci si trova a pensare che è finita, non è così. Non abbattersi, mai». Parola di Luigi Magi, pesarese, difensore della Nazionale italiana di calcio amputati, ospite insieme ai compagni di squadra Lorenzo Marcantognini, fanese, e Daniele Piana, dell’evento conclusivo alla scuola Cuppari di “Sport senza confini”. Ovvero l’iniziativa che da tre anni, all’insegna di sport e integrazione, porta nella scuola i beneficiari del progetto Emergenza Prefettura di Jesi gestito dal Gus, fra tornei di calcio a 5 e scambio e racconto delle rispettive esperienze fra richiedenti asilo e studenti.

Da sinistra Angelica Brescini, Silvia Battistoni, Daniele Piana, Lorenzo Marcantognini, Luigi Magi, Ugo Coltorti e William Modesti.

Nella palestra “Stefano Filonzi” del Cuppari si è svolta la manifestazione conclusiva del progetto, con premiazioni finali, alla presenza della dirigente scolastica dottoressa Rossella Bitti, dell’assessore allo sport del Comune di Jesi Ugo Coltorti, di Stefano Mosca e Fabrizio Fulginei per il Gus. Davanti a una folta rappresentanza di studenti e beneficiari dell’accoglienza, protagonisti d’eccezione per intervenire sui temi dello sport per tutti e senza barriere sono state le rappresentanza di Jesina Calcio femminile, con le calciatrici Silvia Battistoni e Angelica Brescini e il tecnico William Modesti, e appunto della Nazionale amputati che prenderà parte, fra ottobre e novembre prossimi, ai Mondiali in Messico. Una presenza che ha stimolato domande e curiosità di ragazzi e ragazze del Cuppari.

Il fanese Lorenzo Marcantognini racconta la sua esperienza in Nazionale.

«A 15 anni- ha spiegato Marcantognini- sono il più piccolo della squadra ma anche il primo che ne ha fatto parte, avendo risposto al post su Fb che aveva lanciato l’idea nel 2012. In questa Nazionale a ognuno di noi “manca un pezzo”. Ma abbiamo costruito un sogno difficile da credere possibile all’inizio. Siamo arrivati fino agli ottavi ai Mondiali, poi quinti agli Europei in Turchia. Ora ci proviamo di nuovo in Messico». Racconta Piana, bergamasco: «Ho 39 anni, nel 2011 a causa di un incidente di moto mi sono svegliato senza più la gamba sinistra. Per 32 anni avevo sempre giocato, ho passato tre anni sul divano senza far niente poi ho scoperto questa realtà. L’emozione più bella della mia vita il debutto, vestire quella maglia azzurra che avevo sempre sognato. Una cosa che ti faceva tremare le stampelle Poi la doppietta con l’Irlanda che ci ha dato il pass per i Mondiali. Lì ci confronteremo con gli altri, gli avversari più forti sono Russia e Turchia».

Daniele Piana parla al Cuppari.