JESI – Prima la lunga corsa per riuscire a reperire i fondi, quindi il fermo dell’appalto a fronte del giudizio apertosi davanti alla giustizia amministrativa. Ora si è quasi pronti per dare, finalmente, il via ai lavori di realizzazione della nuova scuola Lorenzini, attesa dal 2014 dopo lo sgombero della vecchia sede di viale Verdi, in seguito demolita. Ma prima c’è anche un’altra incombenza da risolvere: vanno spostati gli ulivi di via Schweitzer, nell’area verde, di proprietà comunale, dove sorgerà il nuovo immobile.
«Preliminarmente all’avvio degli scavi e del movimento terra – spiegano gli uffici – è necessario procedere con lo spostamento di nove piante di ulivo che interferiscono con l’area di scavo e di cantiere e che possono trovare collocazione sulla sommità dell’area, che già presenta alcune essenze arboree e ancora spazio disponibile per le piante». Prevista per la prossima settimana, una volta completata l’acquisizione della documentazione, la firma del contratto d’appalto. Poi, sistemati tale questione e gli ulivi, si potrà cominciare con gli sbancamenti del terreno. Individuata anche la soluzione logistica per ospitare i lavoratori della ditta torinese che si è infine visto assegnato l’incarico. Nel frattempo il Comune sta acquisendo in comodato gratuito un’area della Provincia, confinante con la propria su cui sorgerà la scuola, che servirà sempre in via Schweitzer per i parcheggi e l’area di sosta autobus a servizio sia della nuova Lorenzini sia del vicino Cuppari.
L’appalto è stato affidato alla ditta piemontese Edil MA.VI Torino srl, alla quale ha dato infine ragione il Consiglio di Stato ribaltando quella che, in primo grado, era stata la sentenza del Tar delle Marche. Al centro dell’impugnazione da parte della ditta torinese, che era risultata terza classificata, il criterio seguito nel calcolare la soglia di anomalia.
Dopo la consegna dell’area di cantiere saranno 900 i giorni di tempo a disposizione per realizzare e condurre a termine i lavori: un progetto da 6 milioni di euro, a copertura dei quali l’amministrazione ha contratto un mutuo da 4 milioni ma che conta anche su risorse ministeriali per 1,7 milioni.
La nuova scuola, hanno spiegato i progettisti, sarà composta da quattro corpi e ospiterà su due piani 15 aule normali- 5 sezioni per 420 alunni – e aule speciali come laboratori e biblioteca. Quindi la palestra, sul retro, prefabbricata in cemento armato, con spogliatoi, servizi, area di pronto soccorso e fruibile anche in orari extrascolastici per altri utenti, tanto che l’accesso del pubblico è esterno. Previsto anche un atrio-agorà, collegato con l’esterno da una vetrata schermata a tutta altezza, con ante apribili, che si affaccia su porticato e piazzale. All’interno una scalinata che confluisce su una platea, dove sedersi o partecipare ad attività ricreative.