JESI – Tempi tecnici di realizzazione circa tre anni, tra appalto (sei mesi) – che spetta all’Inail, finanziatrice per 4,2 milioni, il resto giunto dal Ministero della Pubblica istruzione – e cantiere (due anni e mezzo), per un costo complessivo di 5,8 milioni di euro.
La nuova scuola secondaria di primo grado “Lorenzini“, in via Schweitzer, da dove si accederà e dove, fronte strada, ci saranno i parcheggi, progetto avviato con la prima giunta Bacci, sarà un modello al passo con i tempi. Una scuola “studiata” con un «approccio diverso e spirito innovativo rispetto agli alunni, agli insegnanti ai cittadini» ha precisato, illustrando il progetto definitivo, l’architetto Paolo Castelli, dello Studio Gruppo Marche, risultato vincente nella gara alla quale avevano preso parte in una trentina di studi.
L’occasione è stata, ieri 28 marzo, l’assemblea pubblica – organizzata dall’assessora Paola Lenti che ha inteso coinvolgere i cittadini – nella sala comunale di via San Francesco, alla quale hanno partecipato il sindaco Massimo Bacci, l’assessore ai lavori pubblici, Roberto Renzi, la dirigente dell’Area servizi tecnici comunali, Francesca Sorbatti. Tra il pubblico i componenti della Giunta, il presidente del Consiglio comunale, Daniele Massaccesi, e alcuni consiglieri comunali.
«Una delle più grandi opere degli ultimi anni – ha sottolineato Renzi – che interessa un quartiere strategico per la nostra città, vicino all’istituto “Cuppari”, necessaria dopo la demolizione della vecchia struttura in viale Verdi». Che non aveva superato gli esami di vulnerabilità sismica.
Il plesso scolastico, composto da quattro corpi, ospiterà su due piani 15 aule normali – 5 sezioni per 420 alunni – e aule speciali, come laboratori e biblioteca, quindi la palestra, sul retro, prefabbricato in cemento armato, con spogliatoi, servizi, area di pronto soccorso, fruibile anche in orari extrascolastici per altri utenti, tanto che l’accesso del pubblico è esterno. E l’atrio-agorà.
Quest’ultimo “collegato” con l’esterno da una vetrata schermata a tutta altezza, con ante apribili, che dà sul porticato e il piazzale. All’interno una scalinata che confluisce su una platea, il luogo dove magari sedersi o partecipare ad attività ricreative.
Una risposta «alle rinnovate esigenze di sicurezza, efficienza energetica – nZeb, fabbisogno di energia prodotto all’interno con uso di fonti rinnovabili – e funzionalità spaziale». Il ricambio continuo d’aria, poi, è garantito da un sistema di ventilazione sui controsoffitti.
L’area è scoscesa «e si è “giocato” su dislivelli – ha precisato ancora Renzi – che dal punto di vista architettonico risultano ben inseriti in quell’ambiente».
Si è fatto anche il punto sul vuoto lasciato dalla vecchia “Lorenzini” e in questo i residenti potranno avere voce in capitolo con i loro suggerimenti. Per il momento si procederà all’illuminazione di tutta la zona verde, da via San Francesco a via Solazzi per ragioni di sicurezza e di migliore fruibilità.