JESI – Nuovi loculi e ossari al cimitero di via Santa Lucia. Ma anche diffide. Già assegnati i lavori che richiederanno circa un anno. L’intervento, pari a 930 mila euro, è autofinanziato dalla vendita degli stessi loculi. Il progetto prevede una struttura a due piani speculare, ancorché di dimensioni ridotte, rispetto a quella costruita alla destra dell’ingresso principale del vecchio camposanto. Anche questo nuovo blocco sarà servito da ascensore e unito all’altro con un ponte di collegamento.
«I due blocchi – spiega l’amministrazione – rispondono in maniera esaustiva alle criticità che in passato si erano registrate per mancanza di loculi disponibili. Problema che il Comune aveva affrontato negli anni con interventi tampone (come il recupero dei loculi incustoditi) e che oggi, con oltre 750 loculi complessivi, ha trovato finalmente una risposta concreta».
Sono oltre 500, invece, i loculi oggetto di diffida da parte del servizio cimiteriale del Comune di Jesi. Sono quelli ubicati nelle pareti del campo V del cimitero monumentale e che contengono i resti mortali di persone tumulate da oltre 50 anni. Tutti in evidente stato di abbandono o di pericolo per il distacco delle parti marmoree o per i quali non è stato effettuato l’aggiornamento del titolare della concessione, anch’esso nel frattempo deceduto almeno da un anno. La diffida, stante l’impossibilità di effettuare la notifica nei confronti di tutti i discendenti o i soggetti obbligati poiché non sempre conosciuti, è stata affissa in ognuno dei loculi interessati al provvedimento per una durata di 60 giorni. Alla scadenza dei termini, senza che nessuno abbia provveduto alla manutenzione del loculo o all’aggiornamento della concessione presso i servizi cimiteriali, il Comune di Jesi dichiarerà, senza ulteriore avviso, la decadenza, ai sensi del regolamento di polizia mortuaria.
Per le concessioni che verranno dichiarate decadute, si provvederà ad effettuare tutte le operazioni necessarie per la liberazione dei loculi ed a depositare i resti mortali, fatte le necessarie riduzioni della salma, in un locale adiacente l’ossario comunale dove saranno conservati in appositi contenitori che ne consentano l’individuazione per un anno. Trascorso anche tale termine senza che nessuno ne abbia reclamato le spoglie, saranno definitivamente trasferiti dai contenitori all’ossario comune.