JESI – «A quando il via dei lavori per il nuovo ponte San Carlo?». A chiederlo è il consigliere Pd Andrea Binci, che reclama aggiornamenti sul destino dell’infrastruttura che scavalca l’Esino fra quartiere Minonna e centro urbano e che dovrà essere demolita e ricostruita. Una operazione da oltre 8 milioni di euro, attesa dagli esiti, nel 2018, delle verifiche di sicurezza sul ponte.
«Il Ponte San Carlo lungo via Marconi – ricorda Binci – rappresenta una delle più importanti infrastrutture per il collegamento viario della città di Jesi con la parte sud del territorio comunale, fra cui la frazione Minonna e lo svincolo della S.S. 76 Jesi centro. Da maggio del 2018 è stata limitata la circolazione dei mezzi pesanti, con tutte le problematiche che questo ha comportato finora per cittadini ed imprese. Per il nuovo ponte è stato più volte ridefinito l’importo preventivato, tanto che la Giunta ha presentato una modifica nel settembre scorso, con la quale si è arrivati alla cifra di 8 milioni e 80 mila euro. Dal dibattito del Consiglio Comunale di settembre scorso emergeva come non si era ancora in grado di appaltare l’opera, in quanto non erano ancora disponibili un milione e mezzo di euro che facevano parte di un Protocollo d’Intesa con la Regione Marche, subordinato all’esito positivo del percorso di rimodulazione dei finanziamenti assegnati al Fondo per lo Sviluppo e la coesione richiesto dal Ministero».
Binci evidenzia: «L’intervento sul ponte San Carlo deve rimanere prioritario tra quelli da svolgere da parte di questa Amministrazione Comunale. Più che opportuno che il Comune di Jesi si attivi verso la Regione Marche, affinché la stessa definisca con il MIT la disponibilità delle somme residue, per dare attivazione all’apposita convenzione già stipulata da tempo. Quali gli interventi che l’Amministrazione Comunale ha intrapreso e cosa intende intraprendere, al fine di dare avvio ai lavori?».
Nel prossimo Consiglio del 25 novembre, fra gli atti all’ordine del giorno anche il via libera ad una serie di piccoli espropri – 28 metri quadrati complessivi per poco meno di 1.800 euro – necessari ai fini della demolizione e ricostruzione.