JESI – Un referendum per coinvolgere attivamente i residenti nei lavori di demolizione e ricostruzione di ponte San Carlo. In vista dell’avvio del lungo e complesso cantiere, il sindaco Lorenzo Fiordelmondo ha inviato a tutte le famiglie dei residenti nel territorio comunale posto alla destra del fiume Esino (Minonna, Mazzangrugno, Castelrosino, Santa Maria del Colle e Montegranale) una lettera con la quale anticipa i provvedimenti già presi per attenuare gli inevitabili disagi che tale opera comporterà, chiedendo di compilare un questionario on-line, al fine di valutare ulteriori strumenti da adottare.
«Nella lettera – spiega l’amministrazione – è indicato il sito dove poter reperire il questionario (pontesancarlo.comune.jesi.an.it) da compilare uno per ciascuna famiglia e che sarà ovviamente in forma anonima, nel pieno rispetto delle norme sulla privacy. Per le persone anziane o per chi fosse, per qualsiasi ragione, impossibilitato autonomamente alla compilazione del questionario on-line, un referente del Comune sarà a disposizione presso l’ufficio parrocchiale della Chiesa di Sant’Antonio Abate, per fornire aiuto a tale scopo. Il personale comunale sarà presente già da lunedì prossimo e per tutte le mattine del lunedì e del giovedì, dalle ore 10 alle ore 12, fino al termine del mese di marzo, senza necessità di prenotazione».
Già avvenuta la consegna parziale dei lavori: appalto da 6,4 milioni di euro (l’investimento complessivo è di circa 8 milioni). «Il contratto – spiega l’assessora ai lavori pubblici Valeria Melappioni – è stato stipulato lo scorso 27 gennaio. C’è stata una prima parziale consegna del cantiere, per la definitiva occorrono prima la bonifica da eventuali ordigni bellici e l’approvazione, che spetta alla Regione, del progetto di cantierizzazione. Ci stiamo lavorando. È in questo che la ditta, che si è offerta di allargare e rendere percorribile un guado sul fiume per il tempo dei lavori, dovrà individuare tale guado nel dettaglio. Solo a quel punto se ne potrà sapere di più sulla fattibilità e sul via libera regionale o meno. Si tratta naturalmente di una questione di cui delicatezza e difficoltà, dal punto di vista della sicurezza, sono immaginabili».
Nella lettera inviate alle famiglie, il sindaco evidenzia come «l’attività del cantiere darà luogo ad una situazione oggettivamente complessa che richiede la necessaria predisposizione di misure utili ad affrontarla. A tale scopo l’Amministrazione comunale, coadiuvata dagli uffici tecnici, ha già avviato il percorso utile all’insediamento nel quartiere di un Presidio Farmaceutico e di un Ufficio di Prossimità a cui rivolgersi per informazioni e supporto. Anche il trasporto scolastico ed il trasporto pubblico urbano continueranno ad essere assicurati, nelle stesse modalità fino ad oggi in uso».
Il cronoprogramma delineato per i lavori prevede che i primi tre mesi siano dedicati a spostare il passaggio dei sottoservizi, che ora sfruttano il ponte, sotto l’alveo dell’Esino, e senza interruzioni per il traffico. Sarà dal quarto mese, riservato alla demolizione del San Carlo, che il collegamento fra centro urbano e Minonna non sarà più possibile se non allungando il percorso utilizzando la SS76 oppure passando da Piandelmedico. Dal quinto e per nove mesi almeno previsti i lavori di ricostruzione: in totale, dunque, come minimo dieci mesi senza ponte San Carlo, in teoria dalla tarda primavera- inizio estate del 2023 alla primavera del 2024.
Il sito internet dedicato, evidenziano sempre dal Comune, «non si esaurirà con il questionario, ma resterà attivo per scopi informativi circa l’esecuzione dei lavori e sarà oggetto di costante aggiornamento, con comunicazioni relative all’andamento degli stessi e sulle iniziative messe in campo dall’Amministrazione comunale in relazione all’avanzamento dell’esecuzione dell’opera».