CHIARAVALLE – Prima assolto, poi condannato, dopo ancora rimesso in dubbio e adesso di nuovo condannato. Il valzer giudiziario per Nica Cornel sembra trovare un punto fermo. Ieri pomeriggio (30 Marzo) la Corte di Assise di Appello di Perugia ha condannato il romeno 28enne a 16 anni per l’omicidio del vicino di casa, Giancarlo Sartini, 53 anni. L’uomo venne ucciso in casa la notte tra il 26 e il 27 dicembre del 2014, a colpi di spranga, per un furto di denaro e oro che sarebbero serviti all’imputato per pagare una prostituta.
In primo grado Cornel era stato assolto dal tribunale ordinario di Ancona «per non aver commesso il fatto». Un giudizio poi ribaltato dalla Corte di Assise di Appello di Ancona, quattro anni fa, il 28 marzo del 2018, che invece lo aveva ritenuto responsabile per quella morte. L’imputato era stato condannato a 16 anni per omicidio volontario.
I legali del romeno però, gli avvocati Simeone Sardella e Monica Clementi dello studio Magistrelli, erano ricorsi alla Cassazione ritenendo che non era stato sentito un teste chiave, la prostituta che quella notte era stata con l’imputato. Il romeno infatti si è sempre dichiarato innocente. La Suprema corte, ad aprile 2019, aveva annullato così il giudizio di secondo grado rinviando gli atti a Perugia. Ieri il verdetto, dopo una camera di consiglio durata tre ore e sciolta alle 18: la Corte umbra presieduta dal giudice Paolo Micheli ha condannato Nica a 16 anni.
L’imputato non era in aula e al momento è libero non avendo misure cautelari in corso. Si troverebbe all’estero dove lavora e si è rifatto una vita. Ieri a Perugia doveva essere sentita la prostituta ma la teste, prima rintracciata in Romania, è di nuovo irreperibile. Per la difesa l’udienza andava rinviata ma la Corte è andata avanti con la sentenza. La difesa attende l’uscita delle motivazioni, tra 90 giorni, per valutare un nuovo ricorso.