JESI – Una corona di fiori cinta in un piccolo tricolore, le sigle sindacali di Feneal-Uil, Filca-Cisl e Fillea-Cgil e delle Federazioni degli edili. I nastri bianchi e rossi che delimitano l’area del cantiere ancora sotto sequestro giudiziario. Una giornata di lutto, di commemorazione e di riflessione quella di ieri a Campomarino, località Colle delle Lame, nel cantiere allestito per i lavori di consolidamento dei piloni dell’autostrada A14, dove il 7 maggio scorso l’operaio edile Mario Tracinà, 55 anni catanese, ma residente a Jesi, è precipitato da una impalcatura facendo un volo di 30 metri. Una tragedia che ha scosso profondamente la squadra di operai che si trovava a lavoro nel cantiere quel maledetto pomeriggio ventoso di maggio trasformatosi in tragedia. Non c’era nessuno con Tracinà sull’impalcatura al di sotto della sede stradale dove stava controllando uno dei piloni. Ma nessuno dimenticherà quel grido di terrore udito mentre il poveretto volava giù da un’altezza di 30 metri, nonostante avesse l’imbracatura e i dispositivi di sicurezza previsti per queste mansioni.
L’ennesimo infortunio mortale sul lavoro che allunga la lista delle morti bianche in Italia, in questo 2021 iniziato nel peggiore dei modi con due morti sul lavoro al giorno dal 1 gennaio al 31 marzo secondo i dati Inail. Ieri Mario Tracinà è stato ricordato con la deposizione di una corona di fiori nel punto in cui è avvenuto il decesso, ancora cinto dal nastro bianco e rosso che indica la zona sotto sequestro. Un gesto commemorativo anche di condanna verso la piaga degli infortuni sul lavoro che colpisce maggiormente il settore dell’edilizia e dell’industria. La manifestazione simbolica ha visto la partecipazione dei segretari delle confederazioni sindacali e delle Confederazioni degli edili, che sin da subito erano intervenute chiedendo più sicurezza, un incontro urgente con la ditta appaltatrice e proclamando 4 ore di sciopero. C’erano anche gli operai del cantiere, sindacalisti e i carabinieri di Campomarino che hanno eseguito le indagini sull’incidente mortale al cantiere. Sempre nella giornata di ieri in piazza della Prefettura a Campobasso si è svolto un presidio sui temi della sicurezza sul lavoro.