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Orientamento scolastico, la mental coach Cesaroni: «Occorre trovare una corrispondenza tra ciò che si è e i propri talenti»

Fare orientamento scolastico è utile per accompagnare le studentesse e gli studenti nella scelta di una scuola in linea con le diverse potenzialità. Il punto con la mental coach Roberta Cesaroni

Fare orientamento scolastico è utile per accompagnare le studentesse e gli studenti nella scelta di una scuola e di un indirizzo di studio in linea con le diverse potenzialità, ambizioni, talenti e aspirazioni. In questo rito di passaggio, anche ai genitori, che hanno il ruolo di mediare e guidare tra le possibili alternative, crescono dubbi ed incertezze per una decisione così importante da prendere. 

Roberta Cesaroni, life e mental coach

Terminata la scuola media, i ragazzini si trovano di fronte a un bivio: scegliere di formarsi velocemente per trovare presto un lavoro oppure iscriversi, individuando l’indirizzo giusto. Qualsiasi sia la decisione, la scelta è sempre complessa perché ha conseguenze sul loro futuro e sebbene possa cambiare sempre percorso, è preferibile meditare bene prima per non perdere tempo poi. Spesso la preoccupazione dei ragazzi è affrontare l’ansia dei genitori che si mostrano pieni di aspettative e preoccupazioni per il loro futuro. Questa situazione genera insicurezza e disagio.

Orientare significa accompagnare una persona nello scoprirsi e nello scoprire quali sono le opportunità che la circondano. È un percorso che non si esaurisce nel cercare la scuola in cui si fa meno fatica o in cui vanno gli amici, ma nel trovare una corrispondenza tra chi si è e i propri “talenti”, interessi e capacità, conoscersi bene per essere consapevole dei propri sogni e delle proprie aspirazioni, delle motivazioni che guidano il proprio cammino e degli interessi che caratterizzano la propria vita.
In questa fase così delicata, i genitori e i docenti giocano un ruolo di primaria importanza perché diventano facilitatori della scelta e accompagnatori che danno vita a un ambiente sereno e favorevole. È importante la conoscenza di sé, conoscersi è saper andare oltre il successo in una singola materia e vedere le proprie capacità e inclinazioni nel loro complesso, ricordandoci di dare spazio alle passioni.

Scuola, come aiutare un figlio ad orientarsi: le 12 regole

-Suggerisci a tuo figlio/a di dedicare del tempo a ciò che lo/a appassiona, con impegno e costanza, prendersi cura delle proprie capacità e potenzialità, sarà un aiuto prezioso lungo tutto il suo percorso. Fare sport, leggere, studiare musica, sperimentarsi nel volontariato…Sono tutte attività utili per migliorare l’apprendimento e il benessere, oltre che arricchire la sua personalità

– Cari mamma e papà non fermatevi ai luoghi comuni: “Se hai voti bassi meglio optare per un professionale”, “Se si è bravi in matematica il liceo è la scuola giusta”. Spesso si sente dire che chi esce da un indirizzo professionale non può continuare gli studi, ma deve buttarsi a capofitto nel mondo del lavoro, che dopo il liceo non si può fare altro che intraprendere un percorso universitario. Molti credono che esistano solo due alternative dopo il diploma

-Cari mamma e papà siete risorse essenziali, soprattutto per i ragazzi più giovani, perché la vostra vicinanza e supporto permette loro di sentire che non sono soli e che hanno qualcuno che può sostenerli nella scelta. Voi siete le persone che hanno un punto di vista privilegiato sui figli e avete la possibilità di rilevare delle propensioni che magari i ragazzi stessi non riconoscono di loro.
-L’atteggiamento più controproducente? Sostituirti ai tuoi figli nel compiere una scelta o nel proiettare su loro aspettative e desideri

La paura di andare incontro a fallimenti. Se questo timore prende il sopravvento il rischio è che si finisca per procrastinare continuamente e non arrivare mai a prendere una decisione.

-Altra difficoltà nella scelta è sicuramente il gran numero di opportunità formative presenti oggi: ci sono molti indirizzi tra cui scegliere, anche all’interno degli istituti secondari di secondo grado, sempre nuovi percorsi post diploma e universitari che, se da un lato hanno il merito di riuscire a rispondere a più esigenze rispetto al passato, dall’altro possono portare in confusione

Non distruggere la motivazione di tuo figlio/a, non tarpare le ali. “I ragazzi sono demotivati, ma sappi che la motivazione è iscritta nel nostro dna: i bambini nascono con una motivazione fortissima, perderla è contro natura, considera l’imponderabilità legata alla crescita, l’adolescenza è una fase transitoria, i ragazzi potrebbero essere completamente diversi tra qualche anno, l’adolescenza è una fase di trasformazione a livello fisiologico, ormonale, cognitivo, relazionale. Tieni conto di queste informazioni.  Mai, mai dare giudizi. Non essere giudicante, non ferire la sua anima, ci sono troppe anime ferite.

Suggerisci a tuo figlio/a di scegliere quello che ama studiare ora. Quantomeno alla fine avrà imparato a imparare e sarà più felice e potrà poi decidere cosa fare nella prossima tranche di vita. L’infelicità scolastica è l’anticamera di ogni mancata eccellenza.

Non imporre la scuola che hai fatto tu. Le tradizioni di famiglia, il desiderio che tuo /a figlio/a segua le tue stesse orme o l’imposizione insindacabile di un percorso scolastico vanno definitivamente messi da parte quando si tratta di scegliere una scuola. Ricorda che a scuola non ci devi andare tu, ma lui o lei e che bisogna rispettare le loro attitudini e i loro desideri.

Conosci il sistema scolastico. Informati! Fino a qualche anno fa gli indirizzi scolastici erano molto settoriali: oggi la situazione è molto cambiata. La formula cosiddetta “sperimentale” ha consentito ai giovani di orientarsi più facilmente.

Partecipa con tuo figlio/a agli open day. Negli ultimi anni le scuole stanno organizzando alcune giornate dimostrative. Si tratta di momenti importanti perché si tocca con mano il livello di preparazione degli studenti, si ha la possibilità di osservarli mentre si mettono a disposizione degli ospiti e mentre raccontano dei progetti a cui hanno partecipato.

Sì agli amici, ma solo se è la scuola giusta. Andare a scuola con un amico aiuta sicuramente a dare sicurezza ai ragazzi, ma questo criterio non deve influenzare la scelta della scuola, soprattutto quella superiore.

Cari genitori, date un foglio bianco a vostro figlio/a, fategli scrivere quello che gli piace, come deve essere la sua scuola ideale. Ha diritto di sognare. Poi si cercherà la scuola reale che più somiglia a quell’ideale. È importante però tenere a mente che cambiare idea in corso d’opera non è un fallimento.

Roberta Cesaroni
(cell. 345.1408208)
Psicologia del Lavoro e delle Organizzazioni Life Mental Coach – Coach Adolescenziale Spa&Wellness Coach Manager

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