Jesi-Fabriano

Oasi Ripa Bianca, venti anni di natura protetta

Venti anni di storia del territorio tra paesaggi mozzafiato e specie rare, raccolti nel libro fotografico che celebra il ventennale della Riserva Naturale. Il volume sarà stampato al raggiungimento del numero di copie che consentono di coprire i costi

I fotografi che hanno curato il volume

JESI – Sono circa 130 le immagini raccolte da quattro appassionati fotografi naturalisti per “Riserva naturale Ripa Bianca – Venti anni di natura protetta”, il libro fotografico del ventennale.

Flora, fauna e paesaggi del posto immortalati nel corso del tempo da Andrea Barchiesi, Michel Giaccaglia, Franco Paolinelli e Francesco Silvi, quattro fotografi naturalisti amatoriali.

Nel corso di questi venti anni cosa è cambiato?
«Ci sono molti più animali – spiega Paolinelli – Alcuni sono una sorpresa, nel senso che sono difficili da vedere, altri invece sono stanziali. Soprattutto in primavera capita che sostino animali esotici di passaggio nel nostro territorio».

Si tratta quindi di fenomeni migratori?
«Non solo, sono la conseguenza anche di cambiamenti climatici – risponde Barchiesi – specie che venti anni fa non c’erano ora migrano qui». Anatre e uccelli “nuovi” per l’habitat del fiume Esino, una sorpresa per i fotografi che hanno notato anche altro: «Uno degli scatti nel libro immortala un gambero della Louisiana – aggiunge Silvi – Un animale che provoca molti danni perché mangia di tutto: non è della nostra zona, come suggerisce il nome, e prolifera molto rapidamente».

La copertina del libro

Nel libro la prefazione è di David Belfiori, direttore di Ripa Bianca: «Nessuno, che frequentava questi posti all’inizio degli anni Ottanta, avrebbe mai immaginato una storia a lieto fine». Il libro sarà stampato al raggiungimento del numero di copie che consentono di coprire i costi di stampa, la prenotazione del volume si effettua all’indirizzo anconamacerata@wwf.it. Le prenotazioni possono essere effettuate anche nella giornata odierna (17 settembre) all’Oasi di via Zanibelli a Jesi.